Franco Asperti, Confesercenti Bergamo: «Il problema esiste ed è più consistente di quanto venga
percepito».
Il pericolo hacker preoccupa (e coinvolge) sempre di più le piccole e medie imprese italiane. Una su quattro è stata colpita da problemi relativi alla sicurezza informatica (26%), e il 52% destinerà nell’anno in corso risorse per la messa in sicurezza dei propri dati, per un investimento complessivo di quasi 470 milioni di euro. Complessivamente nei prossimi tre anni le spese per la difesa informatica delle imprese ammonteranno a 10 miliardi di euro.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti sulle PMI tra i 10 ed i 50 dipendenti, a due settimane dagli attacchi dei pirati informatici che nel mese di febbraio hanno colpito l’Italia.
Un problema che riguarda sempre di più anche le attività economiche. La progressiva digitalizzazione del terziario ha portato infatti quasi la totalità delle imprese intervistate – il 97% – ad adottare uno o più sistemi informatici: il 90% ha un sistema di posta elettronica gestito internamente, il 73% ha un sito web, mentre il 61% si avvale di un software o piattaforma gestionale interna. Un ulteriore 35% mette a disposizione dei clienti una rete Wi-Fi pubblica, mentre il 28% gestisce un portale di e-commerce. Ma anche la salvaguardia di dati sensibili e informazioni riservate è un fattore critico, viste le nuove indicazioni circa l’acquisizione, la gestione, l’utilizzo e l’archiviazione dei dati personali. Per questo, il 49% delle PMI ritiene di dover fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e dell’attività, mentre una quota appena superiore – il 52% – prevede di destinare risorse a questo fine nell’anno in corso, con una spesa media di 4.800 euro per impresa, per un totale di oltre 470milioni. Solo il 50%, però, ha già individuato un fornitore di servizi a cui affidarsi.
Franco Asperti, membro di Giunta Confesercenti Bergamo: «Il problema esiste ed è più consistente di quanto venga realmente percepito, anche se c’è una crescente sensibilità. Il cyber crime è uno dei rischi ma non l’unico, perchè per esempio uno dei temi centrali è la sicurezza e la protezione dei dati contenuti nei sistemi informatici delle imprese e coinvolge direttamente le tecnologie e gli strumenti adottati. Il problema di fondo è la percezione di questo rischio e occorre lavorare sulla formazione degli imprenditori perchè nessun settore merceologico è esente dal pericolo e un negozio di abbigliamento può vedere interrotto il proprio operato tanto quanto un albergatore».
no | 45 |
non saprei | 6 |
Valori %
Per il 2023 Lei prevede di destinare risorse per la sicurezza informatica?
sì | 52 |
no | 48 |
Valori %
E lei può quantificare la spesa che ha previsto?
Media in euro | 4.800,00 |
(risponde chi prevede di destinare delle risorse)
E lei ha già individuato un fornitore al quale rivolgersi per la sicurezza informatica?
sì | 50 |
no | 48 |
non saprei | 2 |
Valori %
Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo: «La sicurezza informatica è uno degli aspetti centrali della digitalizzazione, il cui ruolo determinante è ormai assodato in tutti i settori, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa, anche per questo dedicheremo spazio alla cyber security nelle attività programmate nel 2023 dal nostro Sportello Digitale, per il quale stiamo predisponendo un calendario di approfondimenti».
DI SEGUITO LE TABELLE DELL’INDAGINE NAZIONALE
Di quali dei seguenti strumenti informatici è dotata la Sua azienda?
Posta elettronica (gestita internamente) | 90 |
Sito Internet | 73 |
Sistema gestionale interno | 61 |
Wi-Fi pubblico | 35 |
Portale e-commerce | 28 |
Nessuno di questi | 3 |
Valori % (somma delle risposte)
Per quanto concerne la gestione dei suddetti sistemi informatici ha mai registrato problemi relativi alla sicurezza?
sì | 26 |
no | 74 |
Valori %
Ritiene di dovere fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e della propria attività informatica?
sì | 49 |