Buoni pasto: cosa cambia dal 1° settembre 2025

6 Agosto 2025

A partire dal 1° settembre 2025, le commissioni applicate dagli esercenti (bar, ristoranti e punti vendita) che accettano buoni pasto, non potranno superare il 5% del valore nominale dei buoni.

Questa misura, introdotta con il Decreto Concorrenza, ha l’obiettivo di uniformare le condizioni nel mercato dei buoni pasto, riducendo i costi per gli esercenti e potenzialmente incentivando una maggiore accettazione degli stessi. Un risultato importante che l’associazione chiedeva da tempo per abbassare le alte commissioni che penalizzavano gli esercenti.
Per i dipendenti che ricevono i buoni pasto e per le imprese che li utilizzano come forma alternativa al servizio mensa restano in vigore le attuali agevolazioni fiscali.

Per consentire un equilibrato riallineamento degli accordi contrattuali che legano l’impresa emittente ai datori di lavoro privati committenti si prevede che:
– Per i buoni pasto emessi entro il 1° settembre 2025, continueranno ad applicarsi le condizioni concordate prima dell’entrata in vigore della legge che ha innovato il settore, e non oltre il 31 dicembre 2025.
– Fatta salva la rinegoziazione, le imprese emittenti, a decorrere dal 1° settembre 2025, potranno recedere dai contratti già conclusi con i committenti datori di lavoro, senza indennizzi od oneri, in deroga all’articolo 1671 del codice civile (laddove prevede che il committente può ben recedere dal contratto, anche se è stata iniziata la prestazione del servizio, purché tenga indenne l’appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno).

Infine si ricorda che il 5% di commissione deve coprire anche ogni eventuale servizio aggiuntivo offerto agli esercenti (es. gestione, assistenza, tecnologia).

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