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ANVA Confesercenti Bergamo lancia il “Manifesto dei Fieristi su area pubblica”

29 Gennaio 2021

ANVA Confesercenti Bergamo presenta il “Manifesto dei Fieristi su area pubblica” (LEGGI IL MANIFESTO), documento inviato ai parlamentari bergamaschi che indica la drammatica situazione di fermo del settore e nel quale vengono messe in evidenza tutte le richieste da sottoporre al Governo.

Il Documento è anche un’estrema richiesta di ascolto di queste micro imprese che parte da Bergamo, ma che ha, evidentemente, contenuti e rilievi nazionali: “Il 2020 è stato il primo anno della storia di Bergamo senza le bancarelle di Santa Lucia. Nemmeno durante la guerra ci eravamo fermati”: dichiara uno storico commerciante di caramelle della Fiera.

Confesercenti Bergamo è da sempre al fianco degli imprenditori del commercio su area pubblica ed è immediatamente disponibile a un prossimo franco confronto per evitare che la temperatura delle piazze si scaldi ulteriormente e che voci disperate e disparate creino confusione e sottraggano tempo utile al dialogo e al confronto costruttivo.

Si ringraziano le parlamentari bergamasche, Elena Carnevali e Rebecca Frassini, che hanno accolto il documento: riportiamo di seguito le loro dichiarazioni unite al commento della vice presidente ANVA Bergamo, Federica Nello.

Federica Nello Vice Presidente ANVA Bergamo con delega alle Fiere“La situazione degli operatori fieristi è drammatica. Siamo fermi da un anno e cerchiamo di farci ascoltare dalla politica che purtroppo fino ad ora non ha dimostrato di tenere in considerazione questa particolare categoria.
Auspichiamo risposte concrete nel più breve tempo possibile per poter riprendere a lavorare. Più il tempo passa e più la situazione, già grave, può diventare irreversibile. Andare oltre l’anno di stop metterebbe seriamente a rischio il settore con molte aziende che potrebbero non essere più in grado di sopravvivere”.

Elena Carnevali deputata bergamasca del Partito DemocraticoIl manifesto di Anva solleva questioni reali giustamente poste all’attenzione della politica ed in parte già discusse in sede del Ministero dello sviluppo economico. Il prossimo decreto ristori 5 prevede il superamento dei codici Ateco e quindi la possibilità di avere contributi a fondo perduto sulla base della riduzione del fatturato, peraltro calcolata non più sul singolo mese ma su base annua.
Ha fatto bene Anva a sollevare le altre questioni aperte. Che una categoria di attività commerciale che si svolge su aree pubbliche viva il doppio paradosso di essere accumunata alle sagre o a eventi simili e quindi interdetta dall’attività per ragioni precauzionali di sicurezza della salute e contemporaneamente vengano consentiti i mercati, può sicuramente trovare un equilibrio più accettabile come indicato dai rappresentanti di categoria nel loro documento. Alcune delle proposte in merito alla regolamentazione delle attività e dei necessari obblighi per garantire la prevenzione al rischio di epidemia possono essere presi in considerazione anche con l’adeguamento delle linee guida. Mi sono fatta premura di inviare il documento alla Commissione Attività Produttive per farsi carico delle proposte e della segnalazione oltre che sottolineare l’esigenza di una eventuale modifica del DPCM”.

Rebecca Frassini, deputata bergamasca della Lega“Come Lega esprimiamo vicinanza ad un settore che è fermo da un anno e verso il quale bisogna agire in modo tempestivo con proposte serie e concrete, proprio partendo dal manifesto Anva. Non c’è più tempo da perdere, questo settore è in una crisi totale e sono tanti gli ambulanti in estrema difficoltà che hanno il diritto di tornare a lavorare in sicurezza e nel rispetto di linee guida corrette e adeguate al settore.
Cercheremo di portare avanti con tutti i mezzi possibili – ordini del giorno, emendamenti, proposte di legge – un supporto efficace con proposte pratiche e specifiche come quelle indicate nel manifesto Anva, dove tra le altre si propone la differenziazione tra gli eventi al chiuso e quelli all’aperto.
Per quanto riguarda il Decreto Ristori Quinques – che accogliamo positivamente nell’ottica del superamento della logica dei codici Ateco, già richiesto dalla Lega nei provvedimenti precedenti – quando uscirà, dovremo allegare la proposta emendativa sul tema della distinzione dei colori delle zone, consentendo così lo svolgimento delle fiere sulla base di criteri territoriali e specifici. 
Chiediamo quindi che, oltre a ristorare, si torni a far lavorare il settore in sicurezza; è ora necessario lanciare un serio segnale in questa direzione. Ecco perché come Lega accoglieremo questi suggerimenti per tramutarli in serie e concrete proposte legislative”.

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