Bando Sviluppo d’impresa 2022

La Camera di Commercio di Bergamo ha destinato un fondo di 628 mila euro per la realizzazione di interventi di assistenza e consulenza a favore delle micro, piccole e medie imprese.L’obiettivo del bando è sostenerne lo sviluppo, il consolidamento e l’accrescimento competitivo dell’impresa Tra gli interventi ammessi compaiono quelli finalizzati al rafforzamento della cultura digitale, all’accesso al credito e ai finanziamenti, nonché quelli legati alla sicurezza igienico-sanitaria. Tutti gli interventi di consulenza e assistenza previsti dal bando dovranno concludersi entro e non oltre il 28 febbraio 2023 e saranno realizzati con il coordinamento di Bergamo Sviluppo. Le MPMI interessate al Bando Sviluppo d’Impresa 2022 possono inviare la domanda di contributo al soggetto attuatore individuato, all’indirizzo di posta certificata dedicato al bando, entro e non oltre il 15 novembre 2022, salvo esaurimento dei fondi disponibili. I soggetti attuatori valuteranno la fattibilità dell’intervento consulenziale richiesto. L’elenco dei soggetti attuatori accreditati per l’erogazione degli interventi di assistenza e consulenza, i relativi indirizzi di posta elettronica a cui inviare la domanda e i dettagli del bando sono disponibili qui: https://www.bg.camcom.it/bandi/bando-sviluppo-dimpresa-2022 Se volete saperne di più o ricevere assistenza sul bando scrivete a:Mariarosa Quarenghim.quarenghi@conf.bg.it035 4207245 Richiesta di contatto
Bando nuova impresa – edizione 2022

Il 4 aprile, a partire dalle ore 14.00 apre il Bando Nuova Impresa dedicato a coloro che hanno bisogno di sostegno per l’avvio di una nuova impresa e per l’autoimprenditorialità, anche in forma di lavoro autonomo. Il bando eroga contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione di nuove imprese ammettendo, fra le spese: l’acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature e nuovi arredi; l’acquisto di software gestionali, professionali e altre applicazioni aziendali, l’acquisto di hardware, la registrazione e lo sviluppo di marchi e brevetti per le certificazioni di qualità. Inoltre, sono ammissibili le spese per onorari notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa; onorari per prestazioni e consulenze relative all’avvio d’impresa espese relative alle consulenze specialistiche legate alla registrazione e allo sviluppo di marchi e brevetti.Sarà possibile conteggiare nel bando anche i canoni di locazione della sede legale e operativa della nuova impresa, lo sviluppo di un piano di comunicazione e gli strumenti di comunicazione e promozione. Il contributo erogabile è a fondo perduto e pari al 50% delle spese ammissibili, in conto capitale e di parte corrente (minimo di spese in conto capitale pari al 50%), fino ad un importo massimo di 10 mila euro e un investimento minimo pari a 3 mila euro. Il bando è dedicato alle imprese lombarde micro, piccole e medie iscritte al Registro delle Imprese ed attive a decorrere dal 1°gennaio 2022, oltre ai lavoratori autonomi con partita Iva individuale attiva dalla stessa data e con domicilio fiscale in Lombardia. Resterà attivo fino al 31 marzo 2023, salvo esaurimento delle risorse a disposizione. Il bando completo lo trovate quihttps://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioAvviso/servizi-e-informazioni/imprese/imprese-manifatturiere-artigiane-e-di-servizi/nuova-impresa-edizione-2022/nuova-impresa-edizione-2022 Se volete saperne di più o ricevere assistenza sul bando scrivete a:Mariarosa Quarenghim.quarenghi@conf.bg.it035 4207245 Richiesta di contatto
Decreto legge post fase emergenziale

È stato pubblicato il Decreto-legge post fase emergenziale (circolare LEGI n. 4866, del 24.3.2022) che definisce le regole che occorre continuare a rispettare anche dopo la fine dello Stato di Emergenza. In particolare: Dal 1° aprile sono abolite le regole per la determinazione del colore delle Regioni (zone bianche, gialle, arancioni e rosse) Per tutto il mese di aprile 2022 l’accesso ai servizi di ristorazione svolti al banco o al tavolo, al chiuso, da qualsiasi esercizio, sarà consentito ai soggetti muniti di green pass base (ovvero quello che si ottiene con il solo tampone negativo). La norma prevede esclusivamente il possesso del green pass base, consentendo quindi di utilizzare tali servizi, dal 1° e fino al 30 aprile, anche solo esibendo un test Covid-19 negativo. Dal 1° maggio non dovrebbe più essere richiesto il green pass, a meno di nuove norme. Dal 1° aprile le Linee Guida per le attività di ristorazione e bar finora vigenti (quelle adottate con Ordinanza Min. salute del 2.12.2021) sono considerate superate. Gli organi competenti stanno predisponendo nuove linee guida per l’esercizio delle attività economiche che saranno divulgate nei prossimi giorni. Dal 1° aprile anche il Protocollo Covid (le regole Covid per i lavoratori) è da intendersi superato. Dal 25 marzo, data di entrata in vigore del decreto, e fino al 30 aprile, a chiunque svolge una attività lavorativa, ivi compresi i titolari di servizi di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande, è fatto obbligo, ai fini dell’accesso ai luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire, su richiesta, il semplice green pass base, con superamento quindi dell’obbligo di possedere il green pass rafforzato per gli over 50. Dal 1° maggio l’accesso ad attività e servizi non sarà più soggetto (salvo novità legislative) a green pass. Dal 1° al 30 aprile 2022 solo chi possiede il green pass rafforzato potrà accedere a: piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e di contatto, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, per le attività che si svolgono al chiuso, nonché spazi adibiti a spogliatoi e docce, con esclusione dell’obbligo di certificazione per gli accompagnatori delle persone non autosufficienti in ragione dell’età o di disabilità. Stesse regole anche per l’accesso a convegni e congressi, centri culturali, centri sociali e ricreativi, per le attività che si svolgono al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Il green pass rafforzato resta anche per feste comunque denominate, conseguenti e non conseguenti alle cerimonie civili o religiose, nonché eventi assimilabili che si svolgono al chiuso, attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, oltre che per la partecipazione del pubblico agli spettacoli aperti al pubblico, nonché agli eventi e alle competizioni sportive che si svolgono al chiuso. L’obbligo decade dal 1° maggio, salvo ulteriori comunicazioni legislative. Dal 1° aprile 2022 resta l’obbligo di isolamento per i positivi fino all’accertamento della guarigione. Il regime di isolamento finisce solo dopo un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo trasmesso con modalità anche elettroniche, al dipartimento di prevenzione territorialmente competente del referto, con esito negativo, determina la cessazione del regime dell’isolamento. Dal 1° aprile vengono superati gli obblighi di quarantena. Tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi, indipendentemente dall’essersi sottoposti o meno a vaccinazione, devono porsi in autosorveglianza, indossando dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti. È prorogata al 30 giugno la scadenza per regolarizzare il lavoro agile per i lavoratori del settore privato. Richiesta di contatto
Regione Lombardia stanzia 42.850.000 euro per i distretti del commercio per il triennio 2022 – 2024
L’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi: raddoppiati i fondi, continuiamo a lavorare in squadra. I presidenti Zambonelli e Terzi: riconosciuto il lavoro sul territorio. Regione Lombardia, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, ha deciso di stanziare 42.850.000 di euro per i Distretti del Commercio. Lo prevede il nuovo bando presentato oggi in Regione dallo stesso assessore e dai rappresentanti di Anci, Confcommercio e Confesercenti e i cui criteri sono stati approvati questa mattina dalla Giunta con specifica delibera. La misura ha una duplice finalità, da un lato quella di promuovere e consolidare la ripresa delle economie locali nei Distretti del Commercio lombardi, sostenendo sia gli investimenti diretti degli operatori economici, sia gli interventi di qualificazione del contesto urbano e del territorio realizzati dagli Enti locali; dall’altro quella di premiare le eccellenze progettuali, ovvero i Distretti più innovativi e strutturati, capaci di elaborare a medio termine una strategia complessiva di sviluppo del territorio e di realizzare un piano di interventi coerente e articolato, favorevole allo sviluppo economico e alla qualità del servizio. L’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi: «La novità più rilevante della misura rispetto al passato riguarda la dotazione finanziaria, raddoppiata e che passa da circa 20.000.000 di euro a 42.850.000 di euro. Un lavoro importante condiviso con le associazioni di categorie di settore e con i comuni. È il metodo lombardo, quello dell’ascolto e dell’impegno comune per valorizzare e sostenere concretamente le imprese lombarde, in questo caso i commercianti che stanno ancora duramente pagando le conseguenze della pandemia sanitaria, della pandemia energetica e della difficoltà del reperimento di materie prime. Come Regione vogliamo fare tutto il possibile per tutelare le aziende e quindi il lavoro». I BENEFICIARI – I beneficiari diretti sono i Comuni, le Comunità Montane e le Unione dei Comuni aderenti ad uno dei Distretti già riconosciuti. I beneficiari indiretti sono le PMI e gli aspiranti imprenditori che soddisfano specifici requisiti (dettagliamene elencati nel bando). È inoltre facoltà del Distretto, in considerazione delle specificità del proprio territorio, ammettere come beneficiari anche: attività di commercio su area pubblica che soddisfino alcuni specifici requisiti (dettagliatamente elencati nel bando) e che, in luogo di una unità locale, dispongano di una concessione all’interno dell’ambito territoriale del Distretto; le attività di servizi alla persona che non soddisfino il requisito di avere vetrina su strada o essere situate al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti. AGEVOLAZIONI – Il bando finanzia diverse tipologie di progetti, come ad esempio quelli di imprese finalizzati all’apertura di nuove attività o alla riqualificazione e al rilancio di attività esistenti, oppure interventi realizzati dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la realizzazione di servizi comuni per le imprese del Distretto. È prevista una sezione, definita ‘progetti di eccellenza’, in cui i beneficiari potranno ottenere un contributo economico pari a 630.000 euro, mentre per i progetti che non rientreranno in questa tipologia il contributo è pari a 165.000 euro. PROGETTI DEI COMUNI – Per i Comuni, sono valutati positivamente i progetti che sanno individuare un’idea di sviluppo concentrandosi su una vocazione tematica e in un’area definita e omogenea; proporre soluzioni innovative, offrire servizi comuni e ancora proporre soluzioni per il riutilizzo di spazi commerciali sfitti per il presidio del territorio. Deve essere individuata la modalità di gestione dello stesso progetto. Si possono includere anche progettualità di rigenerazione, riqualificazione e di adeguamento dell’area, attività per la governance, attività di animazione e promozione e misure di agevolazione delle imprese del distretto, anche tramite l’azzeramento la riduzione dei tributi locali. PROGETTI DELLE IMPRESE – Per le imprese, invece, è richiesta la riqualificazione e l’ammodernamento, l’avvio di nuove attività, l’accesso, il collegamento e l’integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto e la compartecipazione alla realizzazione di queste infrastrutture e servizi comuni. INFORMAZIONI – Per tutte le informazioni complete consultare il sito dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia, www.imprese.regione.lombardia.it Il Presidente di Ascom Confcommercio Giovanni Zambonelli: «I distretti del commercio, che sono nati in Lombardia, rappresentano un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato, grazie al quale si favoriscono gli investimenti delle imprese e gli investimenti delle amministrazioni al fine di aumentare l’attrattività dei luoghi. In questo rapporto spicca il ruolo delle associazioni di categoria come elemento di raccordo. Va inoltre un riconoscimento a Regione Lombardia e all’assessorato allo sviluppo economico per aver creduto fortemente in questo strumento con grandi investimenti finanziari». Il Presidente di Confesercenti Bergamo Antonio Terzi: «Esprimo un grande apprezzamento per l’iniziativa di Regione Lombardia: rilanciare i distretti, peraltro con risorse più consistenti del previsto, rafforza una politica per lo sviluppo del commercio urbano che in questi anni ha dato, anche grazie al lavoro delle associazioni, buoni frutti in bergamasca. Ci attende un lungo lavoro di relazione con il territorio in un momento davvero molto complicato per le grandi trasformazioni in atto». Il prossimo 28 aprile Ascom Confcommercio e Confesercenti Bergamo organizzano un incontro aperto alle amministrazioni comunali che fanno parte dei distretti del commercio bergamasco ed ai responsabili di distretto per presentare il bando e le sue caratteristiche. All’incontro sarà presente l’Assessore Guido Guidesi. L’incontro avrà luogo presso l’auditorium nella sede di Ascom, in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo. I DISTRETTI A BERGAMO – I Distretti del Commercio rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale per promuovere il commercio come efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali. Attualmente in Lombardia ci sono 158 Distretti del Commercio, di cui 57 urbani e 101 diffusi (ossia riguardanti aggregazioni di più comuni). Dei Distretti fanno parte 678 Comuni, pari a oltre il 40% dei 1.506 comuni lombardi. L’esperienza bergamasca Anche grazie al lavoro delle Associazioni Ascom e Confesercenti, Bergamo rappresenta una delle province dove i Distretti del Commercio hanno trovato maggiore diffusione e successo. Attualmente in provincia di Bergamo sono presenti 26 Distretti, 4 DUC e 22 DID, che complessivamente raccolgono 151 Comuni su 243. Con l’arrivo dell’ultimo Distretto (attualmente in corso di riconoscimento), il numero complessivo dei Distretti bergamaschi salirà a 27, e il numero di Comuni
Indagine Confesercenti-Ipsos: 8 italiani su 10 tagliano le spese per fronteggiare l’aumento delle bollette, dimezzato il budget per ristoranti e bar, abbigliamento e viaggi.
Uno su due valuta di fare scorte per paura dell’inflazione e di non trovare più i beni primari. Le bollette e i timori aumentano, mentre i consumi scendono. Per far fronte alla stangata sulle utenze domestiche, otto italiani su 10 dimezzeranno il budget destinato alle voci di spesa non essenziali, in particolare consumi in ristoranti e bar, viaggi e abbigliamento. Allo stesso tempo, quasi un italiano su due valuta di fare scorte dei beni primari – in particolare quelli alimentari – per paura di un boom dei prezzi o di un’interruzione delle forniture. È quanto emerge da un sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti su un campione di consumatori. Complessivamente solo il 9% degli intervistati affronterà il caro-bollette senza battere ciglio: il restante 91% adotterà qualche strategia di risparmio, arrivando a tagliare in media il 55% del budget previsto per le altre spese, quota che sale al 59% nelle regioni del Sud e delle Isole. Cosa si taglia. A rimetterci sono soprattutto i consumi più legati all’italian style: cene e pranzi fuori, moda e persino il rito del caffè. In cima alla classifica della revisione di spesa dei nostri concittadini, infatti, ci sono le consumazioni nei ristoranti, indicate come voce da tagliare dal 67%. Seguono abbigliamento e accessori (53%) e Bar (49%). Ma a soffrire è anche il turismo: il 47% indica la volontà di ridurre il budget per le vacanze, mentre un ulteriore 37% taglierà anche i viaggi brevi, con meno di due pernottamenti fuori casa. Inevitabilmente, la scure della spending review cala anche su attività di intrattenimento (spettacoli, musica, videogiochi, “tagliati” dal 47%), acquisti di tecnologia (38%) e spostamenti con mezzi privati (35%). L’assalto agli scaffali. Se la bolletta svuota le tasche, la paura riempie inutilmente le dispense. Proprio mentre procedono al taglio delle spese per far fronte alla stangata energetica, quasi un italiano su due (il 49% in media, con punte del 57% al sud) ammette di stare valutando – o addirittura di aver già fatto – scorte di beni primari. Obiettivo dell’assalto agli scaffali di discount e negozi alimentari soprattutto pasta e riso, indicati dal 66% di chi valuta scorte, ma anche prodotti in scatola (48%), legumi (41%), acqua e bevande (36%), surgelati (28%) e medicine (26%). A spingere all’accaparramento è il timore di un forte aumento dei prezzi in arrivo sull’onda del conflitto russo-ucraino (61%) o addirittura di un’interruzione delle forniture (39%). Nicola Rotasperti membro di Giunta Confesercenti e titolare dei punti vendita Conad di Almenno San Bartolomeo, Almé e Bergamo, conferma: «È un comportamento della clientela che stiamo registrando anche noi in queste settimane e che è omogeneo su ognuno dei nostri punti vendita. Riscontriamo un aumento delle vendite in alcune famiglie alimentari, soprattutto rispetto ai prodotti di lunga conservazione come legumi, pasta e passate cresciuti circa del 30%. Parallelamente i clienti sono più attenti alle offerte. Gli unici prodotti su cui si nota una leggera difficoltà – conclude Rotasperti, – sono gli oli, il cui approvvigionamento sta rallentando, anche se non in maniera tale da farci ipotizzare un tetto massimo nelle quantità acquistabili».
Firmato il protocollo con Regione Lombardia per l’ospitalità dei profughi

Regione Lombardia e le Associazioni di categoria degli albergatori hanno sottoscritto l’accordo che permette di accogliere i profughi ucraini negli hotel e nelle altre strutture ricettive. L’accordo specifica che l’accoglienza sarà effettuata «nelle strutture ricettive presenti sul territorio regionale, qualora non sia possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) o del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), messe a disposizione dalle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo». Alberghi e strutture ricettive turistiche, dunque, danno la loro disponibilità laddove la Prefettura abbia difficoltà a collocare i profughi diversamente e saranno attivate solo in caso di necessità. Disponibilità e richieste saranno gestite da Regione Lombardia tramite la piattaforma Bandi On Line in coordinamento con le Associazioni di categoria. Il bando è già stato pubblicato (https://www.bandi.regione.lombardia.it/procedimenti/new/bandi/bandi/sicurezza/eventi-calamitosi/manifestazione-interesse-strutture-ricettive-ospitalita-profughi-ucraini-ocdpc-872-2022-RLZ12022024303.) L’accordo definisce anche le tariffe che Regione Lombardia riconoscerà per l’ospitalità fornita dalle strutture, che vanno da un minino di 30 a un massimo di 75 euro al giorno dipendenti dal numero di persone coinvolte e dalla tipologia di ospitalità fornita e stabilisce un tetto massimo di accoglienza per la singola struttura ricettiva. Paolo Prestini, presidente dell’associazione “Bergamo B&B” aderente ad Aigo Confesercenti: «L’iniziativa è doverosa e puntuale e dà la possibilità di fornire un aiuto concreto. Personalmente ho già sondato il terreno e credo che l’adesione sarà buona. In ogni caso, sarà importante capire se il trattamento economico erogato sarà sufficiente per la categoria, provata da due anni molto difficili». Filippo Caselli, Direttore Confesercenti Bergamo: «Questo accordo risponde all’appello di una mobilitazione di tutti per fronteggiare la situazione e la disponibilità delle imprese del settore ricettivo può svolgere un ruolo importante nell’emergenza profughi sul nostro territorio». Richiesta di contatto
Confesercenti: firmato il protocollo tra Regione Lombardia e le Associazioni di categoria per favorire l’ospitalità dei profughi negli hotel e nelle altre strutture ricettive.
Ieri Regione Lombardia e le Associazioni di categoria degli albergatori hanno sottoscritto l’accordo che permette di accogliere i profughi ucraini negli hotel e nelle altre strutture ricettive. L’accordo specifica che l’accoglienza sarà effettuata «nelle strutture ricettive presenti sul territorio regionale, qualora non sia possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) o del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), messe a disposizione dalle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo». Alberghi e strutture ricettive turistiche, dunque, danno la loro disponibilità laddove la Prefettura abbia difficoltà a collocare i profughi diversamente e saranno attivate solo in caso di necessità. Disponibilità e richieste saranno gestite da Regione Lombardia tramite la piattaforma Bandi On Line in coordinamento con le Associazioni di categoria. Il bando è già stato pubblicato (https://www.bandi.regione.lombardia.it/procedimenti/new/bandi/bandi/sicurezza/eventi-calamitosi/manifestazione-interesse-strutture-ricettive-ospitalita-profughi-ucraini-ocdpc-872-2022-RLZ12022024303). L’accordo definisce anche le tariffe che Regione Lombardia riconoscerà per l’ospitalità fornita dalle strutture, che vanno da un minino di 30 a un massimo di 75 euro al giorno dipendenti dal numero di persone coinvolte e dalla tipologia di ospitalità fornita e stabilisce un tetto massimo di accoglienza per la singola struttura ricettiva. Paolo Prestini, presidente dell’associazione “Bergamo B&B” aderente ad Aigo Confesercenti: «L’iniziativa è doverosa e puntuale e dà la possibilità di fornire un aiuto concreto. Personalmente ho già sondato il terreno e credo che l’adesione sarà buona. In ogni caso, sarà importante capire se il trattamento economico erogato sarà sufficiente per la categoria, provata da due anni molto difficili». Filippo Caselli, Direttore Confesercenti Bergamo: «Questo accordo risponde all’appello di una mobilitazione di tutti per fronteggiare la situazione e la disponibilità delle imprese del settore ricettivo può svolgere un ruolo importante nell’emergenza profughi sul nostro territorio».
Convenzione A2A prezzi bloccati e check up energetico

Confesercenti Bergamo e A2A bloccano i prezzi di gas e luce per due anni fino a giugno 2023, anche per uso domestico. I soci che aderiscono alla convenzione hanno diritto a uno sconto del 5% sui consumi di corrente e gas sulle utenze commerciali, ma non solo. Un ulteriore sconto del 10% è previsto per la fornitura di energia elettrica e gas sulle utenze domestiche. La convenzione si attua a chi stipula un nuovo contratto entro il 30 giugno 2022. Inoltre A2A offre ai soci Confesercenti aderenti una consulenza gratuita e un’analisi dei consumi energetici, realizzata da un referente in sede, per telefono o via web. Compila il form qui sotto per ricevere il tuo preventivo personalizzato. Richiesta di contatto
Copertura sanitaria per coniugi e figli. Le domande entro il 20 marzo

Tutti gli associati a Confesercenti, in regola con il versamento dei contributi associativi, anche in qualità di soci Hygeia, entro il 20 marzo 2022, potranno iscrivere alla mutua il coniuge o il convivente e i figli, ottenendo i vantaggi del piano sanitario. Solo per quest’anno la richiesta può essere fatta alla sede di Confesercenti Bergamo entro il 20 di marzo e solo per quest’anno l’estensione della copertura ha il seguente costo, con decorrenza dal 1° aprile:Coniuge: € 197,50Nucleo: € 385,00La copertura sarà valida fino al 31/12/2022. L’anno prossimo, sia per chi intende rinnovare la copertura sia per le nuove richieste,il periodo di copertura sanitaria andrà dal 1° gennaio al 31 dicembre e il costo sarà il seguente:Coniuge: € 260,00Nucleo: € 510,00 In allegato la guida al piano sanitario che dà un’idea del piano sanitario a disposizione dei soci titolari di attività. Per le richieste di maggiori informazioni e per le iscrizioni contattare Paolo Pirrone (035 4207249 – p.pirrone@conf.bg.it) Piano Sanitario Richiesta di contatto
Dehors a Bergamo, cosa cambia dopo il 31 marzo e come fare richiesta

Tra pochi giorni scade la gratuità dei dehors installati nel periodo di emergenza e gli spazi di occupazione di suolo pubblico, dal 1 aprile, tornano ad essere pagamento. Gli esercenti che hanno installato un nuovo dehor durante il periodo di emergenza o hanno ampliato quello esistente, per mantenere lo spazio esterno senza incappare in sanzioni devono inoltrare domanda, con procedura semplificata, entro il 31 marzo 2022. Chi non possiede un dehor e desidera richiederlo potrà presentare domanda con procedura semplificata. In questo secondo caso c’è tempo fino al 30 giugno. Sono questi i giorni fondamentali per il rinnovo dei dehors in città. Il 31 marzo 2022, infatti, scade il regime di gratuità per l’occupazione di suolo pubblico con gli spazi di somministrazione di bevande e alimenti all’aperto. Perciò, dal 1 aprile, tutte le attività che hanno usufruito delle agevolazioni decretate in questi ultimi due anni (nuovi dehors o ampliamenti) per poter mantenere tavolini e sedie fuori dai propri locali dovranno presentare la domanda semplificata entro il 31 marzo; così non saranno costretti a disallestire il proprio dehors in attesa della risposta/accertamento del Comune. Il Comune di Bergamo, infatti, ha concesso agli esercenti che faranno richiesta entro la fine del mese di non incorrere in sanzioni fino alla risposta dell’amministrazione. Il Comune di Bergamo conferma la volontà di mettere a disposizione molti dei luoghi della città concessi per l’ampliamento dell’attività di bar e ristoranti negli ultimi due anni. Alcune piazze manterranno quindi alcuni dei dehors posati dal 2020 a oggi e sarà ancora possibile l’installazione di spazi di somministrazione su stalli di parcheggio a pagamento, ma per averli assegnati occorre fare domanda. Chi desidera installare un proprio dehor, quindi, potrà fare domanda entro il 30 giugno 2022. La procedura semplificata che era stata prevista per tutto il periodo dell’emergenza pandemica, consente di saltare diversi passaggi burocratici e rende la finestra tra il 31 marzo e fine giugno molto più vantaggiosa per i richiedenti, con la possibilità di ottenere l’occupazione del suolo pubblico, a pagamento, fino a un massimo di 9 anni. Gli uffici comunali richiederanno comunque un approfondimento sugli arredi che si intende posare, in modo da poter eseguire una valutazione di carattere estetico, e una planimetria quotata con la dimensione e la collocazione esatta degli stessi arredi. Per maggiori informazioni contattare Cesare Rossi – 0354207269 – c.rossi@conf.bg.it Richiesta di contatto