Obbligo Green pass rafforzato per i lavoratori over 50

Dal 15 febbraio 2022 il green pass rafforzato, cioè esclusivamente per vaccinazione o guarigione, è richiesto a tutti i lavoratori pubblici e privati a partire dai 50 anni di età, per accedere ai luoghi di lavoro. L’obbligo resta in vigore fino al 15 giugno 2022, mentre dall’8 gennaio 2022 è in vigore l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini che hanno compiuto 50 anni. Per semplificare la verifica di tutti i green pass durante l’ingresso ai luoghi di lavoro è disponibile una nuova tipologia di verifica sull’app VerificaC19. Aggiornamento applicazione VerificaC19 È sufficiente che i verificatori aggiornino l’applicazione sul proprio dispositivo mobile e selezionino la tipologia “LAVORO” prima di effettuare la scansione dei QR code. L’App considera validi, in modo automatico, i green pass generati da vaccinazione, da guarigione o da tampone fino ai 49 anni di età. Dai 50 anni compiuti in su, ammette solo i green pass generati da vaccinazione o da guarigione. Certificazioni di esenzione digitalizzate ATTENZIONE! L’App, inoltre, considera valide anche le certificazioni di esenzione dalla vaccinazione che possono essere presentate da chi è esente dalla vaccinazione per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate. Dallo scorso 7 febbraio, infatti, le certificazioni di esenzione dalla vaccinazione anti COVID-19 vengono emesse esclusivamente in formato digitale. Chi è già in possesso di un precedente certificato di esenzione cartaceo ha tempo fino al 27 febbraio 2022 per richiedere la nuova certificazione digitale con il QR code. Dopo tale data le certificazioni prive di QR code non potranno più essere utilizzate, neanche per accedere ai luoghi di lavoro. Ordinanza Ministero Salute su uso mascherine Con Ordinanza dell’8 febbraio, il Ministero ha stabilito che fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private (non più, dunque, nei luoghi all’aperto). Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all’aperto è (comunque) fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti. Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva. L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico. L’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio. Richiesta di contatto

Nuovo adempimento per i possessori/proprietari di apparecchi senza vincita in denaro

Dal 01 marzo entrerà in vigore la riforma del T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) che prevede una serie di adempimenti a carico dei possessori/proprietari di apparecchi senza vincita in denaro. Solo a titolo di esempio la riforma riguarda apparecchi come il calcio balilla, la carambola, i kiddie riders (giochi per bambini attivabili con moneta o gettone), i biliardi, il ping pong etc. Entro la scadenza perentoria del 28 febbraio 2022, tutti gli apparecchi senza vincita in denaro, compresi quelli in magazzino e/o quelli utilizzati solo per la stagione estiva, dovranno essere censiti e certificati presso la banca dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Per poter effettuare il censimento e la certificazione degli apparecchi, il proprietario/possessore dovrà accreditarsi nel portale di ADM e poi effettuare la procedura di autocertificazione di conformità degli apparecchi alle regole vigenti. Una volta completata la procedura di autocertificazione dovrà effettuare il pagamento di un contributo una tantum di € 10,00 per ottenere il rilascio da parte di ADM stessa del nulla osta di messa in esercizio e del dispositivo elettronico di identificazione denominato RFID. In ultimo, dopo aver ottenuto il nulla osta, dovranno essere versate le imposte dovute sugli intrattenimenti (ISI). E’ inoltre previsto che entro il 31.12.2023 tali apparecchiature dovranno essere sottoposte obbligatoriamente ad omologazione per poter continuare ad essere installate. Dal 01 marzo 2022 qualora, a seguito di controlli di organi ispettivi, venissero rinvenuti installati apparecchi sprovvisti di nulla osta di messa in esercizio e di RFID le sanzioni previste sono molto rilevanti (€ 10.000 ad apparecchio oltre la sanzione accessoria di chiusura temporanea dell’esercizio). Un aspetto positivo di questa riforma del T.U.L.P.S è quello inerente al fatto che dal 01 marzo p.v. non ci sarà più l’obbligo per i pubblici esercizi che detengono apparecchi a vincita (comunemente chiamate AWP) di avere almeno un apparecchio senza vincita in denaro. Nella maggior parte dei casi, tale disposizione veniva rispettata con le “freccette da muro”. Tali apparecchi dal 01 marzo dovranno essere rimossi. Se Nel caso gli apparecchi senza vincita in denaro installati all’interno del pubblico esercizio di proprietà di un gestore, queste incombenze potrebbero essere state da lui effettuate, si consiglia quindi di contattare il proprio gestore.  Per informazioni contattare Francesca Barcella 035.4207271 Richiesta di contatto

Inaugurazione 9° Festa del cioccolato di Bergamo Giovedì 17 febbraio, taglio del nastro sul Sentierone e degustazione gratuita di cioccolata calda

Si inaugura giovedì 17 febbraio la 9° Festa del cioccolato di Bergamo che torna sul Sentierone fino a domenica 20 febbraio 2022. Al taglio del nastro previsto per le ore 16:30 parteciperanno il vicesindaco Sergio Gandi, i rappresentanti di Promozioni Confesercenti, organizzatori della manifestazione, e i maestri cioccolatieri provenienti da tutta Italia che animeranno la tre giorni tutta dedicata al cioccolato. Come da tradizione la cerimonia pubblica sarà seguita da una degustazione di cioccolata calda, servita in porzioni monodose e distribuita gratuitamente a tutti i partecipanti. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si è ormai ritagliata un posto di rilievo nel panorama delle rassegne dedicate alle meraviglie del cacao: anche quest’anno sono attesi in centro numerosi visitatori, richiamati dalla qualità dell’evento. Sarà come sempre una grande festa per tutti: per i bambini, che potranno assaporare uno dei loro dolci preferiti, nutriente e genuino, ma anche per gli adulti, curiosi di scoprire nuovi gusti e accostamenti. Quindici i pasticceri da tutta Italia, con una buona rappresentanza del nord: la manifestazione ospiterà operatori da Cuneo, Torino, Verona, Bergamo, Pavia, Monza, Parma, Treviso, Gorizia, Padova. Ci sarà anche un cioccolatiere di Perugia, città simbolo del cioccolato italiano, oltre alla la presenza di una rinomata pasticceria calabra e dell’unico cioccolatiere estero proveniente dall’Ungheria. Gli stand della Festa proporranno un vastissimo assortimento di prodotti freschi e artigianali, dalle tradizionali “stecche” alla cioccolata calda, senza dimenticare creme e dolci al cacao. Non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Tutto da gustare anche il ricco contorno di eventi. Venerdì sera alle 20.30 il cioccolato sarà protagonista dell’ormai abituale cena di solidarietà alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta (Giuliana è da anni la madrina della manifestazione): in tavola saranno servite le tagliatelle al cacao preparate dai mastri pasticcieri e cucinate secondo una ricetta dei fratelli Cerea del ristorante stellato “Da Vittorio”. Il ricavato della cena sarà interamente devoluto in beneficenza. Per prenotazioni chiamare la Trattoria D’Ambrosio al numero 035 402926. Sabato sera si svolgerà l’attesa Notte Nera: gli stand resteranno aperti fino alle 23 per proporre degustazioni di cioccolata calda. E domenica lo scultore Bruno Manenti realizzerà, partendo da un cubo di cioccolato di 20 kg, un’opera ispirata alla città, che poi sarà donata all’amministrazione comunale. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni COVID indicate nei DPCM: nello specifico l’accesso all’area della manifestazione è libero con l’accortezza di evitare assembramenti. In caso di controlli a campione delle Autorità chi non è in possesso del green pass rafforzato sarà passibile di sanzione. Orari: giovedì, venerdì e domenica dalle ore 9:00 alle ore 20:00; sabato fino alle ore 23:00

Da venerdì 18 a domenica 20 febbraio CON BERGAMO SPOSI ALLA FIERA DI BERGAMO TUTTO PER IL MATRIMONIO

Il polo fieristico in via Lunga alza il sipario sull’evento dedicato al matrimonio e alle cerimonie. Ingresso gratuito, previa registrazione (obbligatoria) online, per agevolare il pubblico e sostenere le imprese di uno dei comparti più colpiti dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica. Una settantina di espositori e oltre centocinquanta firme del settore consentono ai futuri sposi un percorso fatto di qualità, novità ed emozioni tra il meglio della filiera del Wedding. In agenda un’edizione anche in autunno, dal 14 al 16 ottobre, sempre in Fiera Bergamo Curare ogni minimo dettaglio per rendere indimenticabile il giorno del matrimonio. Questa è la mission che da sempre guida Bergamo Sposi, il Salone dedicato alle coppie ideato e promosso da Promozioni Confesercenti e organizzato da Ecspo in collaborazione con Promoberg, che torna da venerdì 18 a domenica 20 febbraio per la 24a edizione negli spazi allestiti alla Fiera di Bergamo. Il salone degli sposi, dopo la parentesi dello scorso anno – con l’edizione esclusivamente virtuale, per fronteggiare nel migliore di modi le restrizioni anti Covid – è stato fortemente voluto da promotori e organizzatori per essere al fianco dei futuri sposi alla ricerca delle soluzioni migliori per il matrimonio e le cerimonie in generale, e per sostenere la filiera del Wedding e cerimonie, tra le più colpite dalle restrizioni anti pandemia. In tale ottica è previsto l’ingresso gratuito, previa registrazione (obbligatoria) sul sito della manifestazione (https://fierabergamosposi.it/). La registrazione va fatta in autonomia dal pubblico (pc o smartphone), prima dell’ingresso in fiera.  Ai visitatori è richiesto il Green pass rafforzato (non è quindi valido il solo tampone) che sarà verificato all’ingresso dal personale qualificato. E’ inoltre obbligatorio l’utilizzo della mascherina FFP2 e la verifica della temperatura e del codice di prenotazione, mentre all’interno della fiera saranno adottate tutte le misure previste dalle normative  per garantire una visita in sicurezza. I bambini sino a 12 anni di età possono accedere senza bisogno della prenotazione online. Gli stessi sono esclusi dall’obbligo del Green pass rafforzato. I numeri di Bergamo Sposi 2022 Una settantina di espositori presenti in rappresentanza di oltre 150 brand della filiera Wedding e cerimonie, distribuiti su oltre 2.400 metri quadrati della manifestazione, tra la Galleria centrale e i due foyer laterali che si trovano subito dopo l’ingresso della Fiera. Complessivamente sono sei le province lombarde rappresentate, con una netta prevalenza di Bergamo (49 imprese), seguita da Brescia (8 imprese) e poi Milano, Lecco, Monza Brianza e Lodi. Rappresentanti nazionali e stranieri nei settori dell’Editoria e dei portali web (Roma, Palermo e Madrid) mentre nel settore Viaggi di Nozze è presente l’Ente di promozione del turismo della Malesia di Parigi. Una ventina i settori merceologici rappresentati, tra cui spiccano: Musica e intrattenimento (12 imprese), Foto e video (10), Abiti e accessori (10), Ricevimento e ristorazione (12), Bomboniere, partecipazioni e liste nozze (8), Gioielli (6),  Editori e Web (6); Viaggi di nozze (3), Noleggio auto e carrozze (5); seguono: Servizi per gli sposi, Fiori e Benessere. Bergamo Sposi rinnova anche quest’anno il sostegno a Cesvi Onlus (Charity partner): nello stand dell’organizzazione umanitaria fondata a Bergamo nel 1985 si trovano progetti per un matrimonio solidale legate alle Case del Sorriso sparse in tutti i continenti. Verrà presentato il progetto “Quando sarò grande”, coinvolgendo attivamente il visitatore, con la consegna all’ingresso di un cuore sul quale riportare una dedica (sogno), da attaccare poi nello spazio Cesvi posto a fianco dell’ingresso. A che aderirà alla simpatica iniziativa sarà consegnato un piccolo cadeaux. “Mai come quest’anno sono felice e orgoglioso di salutare la XXIV edizione della Fiera degli Sposi – dichiara Antonio Terzi, presidente di Confesercenti Bergamo -. Ripartiamo dall’amore e dalla fiducia. Dopo la futuristica edizione web dello scorso anno che ha avuto numeri importanti, siamo pronti per accendere i riflettori sulla nuova edizione e per accogliere in piena sicurezza le giovani coppie di sposi che visiteranno gli stand della nostra elegantissima manifestazione. La Fiera ideata da Promozioni Confesercenti è ormai un punto di riferimento nel settore matrimoni: un successo costruito in più di due decenni grazie a passione, professionalità e cura del dettaglio. Quest’anno molte le novità nei layout e negli allestimenti, quello che rimane invece è la qualità, la professionalità e la passione dei nostri affezionati espositori, imprenditori che con coraggio vogliono farsi trovare pronti all’abbraccio dei futuri sposi. Dopo anni difficili di rinunce e di sacrifici, che avrebbero meritato altri ristori e vicinanza da parte del Governo, la filiera del wedding a Bergamo lancia il suo messaggio forte di ripresa e di ripartenza. Grazie quindi agli espositori, agli sponsor, alle Istituzioni, e a tutti quelli che hanno reso possibile questo sogno”. “Dopo l’edizione virtuale del 2021, ora torniamo dal vivo con un nuovo progetto, rivisto nel layout espositivo, studiato per ripartire in sicurezza e riscoprire il valore delle relazioni che solo le fiere in presenza sanno garantire – spiega Ornella Schenatti, al timone di Ecspo e organizzatrice di Bergamo Sposi dal 2007 -. Non mancherà lo sviluppo della parte digitale dell’evento, che andrà ad affiancare la parte espositiva ( http://espositori.fierabergamosposi.it/ ), dando ai visitatori tutti gli strumenti utili per guidarli nella scelta di ogni dettaglio. Anche se in un formato più ‘small’, a Bergamo Sposi non manca proprio nulla per qualsiasi tipologia di matrimonio. Le imprese del settore portano in fiera le immancabili novità e le nuove tendenze in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti. Siamo orgogliosi di coinvolgere ogni anno migliaia di coppie, provenienti anche da fuori provincia, che scelgono Bergamo Sposi per confrontarsi con gli esperti del settore, tra qualità, fashion, creatività, passioni, innovazioni e glamour, rendendo il matrimonio davvero indimenticabile. L’energia delle imprese e la voglia di ripartire sono così forti da indurci a mettere in agenda un’edizione anche in autunno, sempre in Fiera Bergamo, dal 14 a 16 ottobre”. Fabio Sannino, Presidente di Promoberg Srl, sottolinea che “la decisione di  Promoberg di rinviare, davanti all’impennata di nuovi contagi nel dicembre scorso, le sue due fiere dedicate all’arte  (Baf e Ifa) in programma a metà gennaio, si è dimostrata saggia

Promozioni Confesercenti: 9° Festa del cioccolato

La Festa del cioccolato, la più golosa delle tradizioni, torna sul Sentierone di Bergamo dopo lo stop forzato dello scorso anno. Da giovedì 17 a domenica 20 febbraio (apertura: 9-20, sabato fino alle 23), Promozioni Confesercenti organizza l’appuntamento con i migliori maestri cioccolatieri italiani. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si è ormai ritagliata un posto di rilievo nel panorama delle rassegne dedicate alle meraviglie del cacao: anche quest’anno sono attesi in centro numerosi visitatori, richiamati dalla qualità dell’evento. Sarà come sempre una grande festa per tutti: per i bambini, che potranno assaporare uno dei loro dolci preferiti, nutriente e genuino, ma anche per gli adulti, curiosi di scoprire nuovi gusti e accostamenti. Quindici i pasticceri da tutta Italia, con una buona rappresentanza del nord: la manifestazione ospiterà operatori da Cuneo, Torino, Verona, Bergamo, Pavia, Monza, Parma, Treviso, Gorizia, Padova. Ci sarà anche un cioccolatiere di Perugia, città simbolo del cioccolato italiano, oltre alla presenza di una rinomata pasticceria calabra e dell’unico cioccolatiere estero proveniente dall’Ungheria. Gli stand della Festa proporranno un vastissimo assortimento di prodotti freschi e artigianali, dalle tradizionali “stecche” alla cioccolata calda, senza dimenticare creme e dolci al cacao. Non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Tutto da gustare anche il ricco contorno di eventi, a partire dall’inaugurazione di giovedì 17 (ore 16.30), con la degustazione di cioccolata calda in porzioni monodose, che dopo il taglio sarà distribuita gratis per una simpatica merenda. Venerdì sera alle 20.30 il cioccolato sarà protagonista anche dell’ormai abituale cena di solidarietà alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta (Giuliana è da anni la madrina della manifestazione): in tavola saranno servite le tagliatelle al cacao preparate dai mastri pasticcieri e cucinate secondo una ricetta dei fratelli Cerea del ristorante stellato “Da Vittorio”. Il ricavato della cena sarà interamente devoluto in beneficenza. Sabato sera si svolgerà l’attesa Notte Nera: gli stand resteranno aperti fino alle 23 per proporre degustazioni di cioccolata calda. E domenica lo scultore Bruno Manenti realizzerà, partendo da un cubo di cioccolato di 20 kg, un’opera ispirata alla città, che poi sarà donata all’amministrazione comunale. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni COVID indicate nei DPCM: nello specifico l’accesso all’area della manifestazione è libero con l’accortezza di evitare assembramenti. In caso di controlli a campione delle Autorità chi non è in possesso del green pass rafforzato sarà passibile di sanzione.   Richiesta di contatto

9° Festa del cioccolato di Bergamo

Dal 17 al 20 febbraio tornano sul Sentierone i maestri cioccolatieri da tutta Italia: sculture di cioccolato, degustazioni, golose tavolette, tartufi, praline, torte, cioccolate calde e tagliatelle al cacao. La Festa del cioccolato, la più golosa delle tradizioni, torna sul Sentierone di Bergamo dopo lo stop forzato dello scorso anno. Da giovedì 17 a domenica 20 febbraio (apertura: 9-20, sabato fino alle 23), Promozioni Confesercenti organizza l’appuntamento con i migliori maestri cioccolatieri italiani. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si è ormai ritagliata un posto di rilievo nel panorama delle rassegne dedicate alle meraviglie del cacao: anche quest’anno sono attesi in centro numerosi visitatori, richiamati dalla qualità dell’evento. Sarà come sempre una grande festa per tutti: per i bambini, che potranno assaporare uno dei loro dolci preferiti, nutriente e genuino, ma anche per gli adulti, curiosi di scoprire nuovi gusti e accostamenti. Quindici i pasticceri da tutta Italia, con una buona rappresentanza del nord: la manifestazione ospiterà operatori da Cuneo, Torino, Verona, Bergamo, Pavia, Monza, Parma, Treviso, Gorizia, Padova. Ci sarà anche un cioccolatiere di Perugia, città simbolo del cioccolato italiano, oltre alla la presenza di una rinomata pasticceria calabra e dell’unico cioccolatiere estero proveniente dall’Ungheria. Gli stand della Festa proporranno un vastissimo assortimento di prodotti freschi e artigianali, dalle tradizionali “stecche” alla cioccolata calda, senza dimenticare creme e dolci al cacao. Non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Tutto da gustare anche il ricco contorno di eventi, a partire dall’inaugurazione di giovedì 17 (ore 16.30), con la degustazione di cioccolata calda in porzioni monodose, che dopo il taglio sarà distribuita gratis per una simpatica merenda. Venerdì sera alle 20.30 il cioccolato sarà protagonista anche dell’ormai abituale cena di solidarietà alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta (Giuliana è da anni la madrina della manifestazione): in tavola saranno servite le tagliatelle al cacao preparate dai mastri pasticcieri e cucinate secondo una ricetta dei fratelli Cerea del ristorante stellato “Da Vittorio”. Il ricavato della cena sarà interamente devoluto in beneficenza. Sabato sera si svolgerà l’attesa Notte Nera: gli stand resteranno aperti fino alle 23 per proporre degustazioni di cioccolata calda. E domenica lo scultore Bruno Manenti realizzerà, partendo da un cubo di cioccolato di 20 kg, un’opera ispirata alla città, che poi sarà donata all’amministrazione comunale. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni COVID indicate nei DPCM: nello specifico l’accesso all’area della manifestazione è libero con l’accortezza di evitare assembramenti. In caso di controlli a campione delle Autorità chi non è in possesso del green pass rafforzato sarà passibile di sanzione.

Confesercenti: pochi aiuti dal decreto Sostegni ter, timore per chiusure e licenziamenti tra le imprese del settore turistico. Parlano Assoviaggi, Federagit e Aigo.

A livello nazionale, le associazioni del turismo unite lo hanno già dichiarato in un comunicato congiunto: le promesse fatte dal ministro Massimo Garavaglia sono andate deluse e il timore è quello di nuove chiusure. Il settore turistico auspicava che all’interno del decreto Sostegni ter ci fosse una proroga della cassa Covid, mentre il Governo ha scelto di mettere a disposizione delle imprese in crisi gli strumenti ordinari che sono stati oggetto di riforma, con la sola esenzione sul contributo addizionale a carico dei datori di lavoro. Una soluzione contestata dalle associazioni del settore, che sottolineano come le procedure legate agli ammortizzatori ordinari previsti dal decreto sono molto più lunghe e complesse di quelle della cassa Covid e le imprese e i lavoratori del turismo organizzato – che hanno già esaurito la fruizione dei periodi concessi al 31 dicembre 2021 – non possono più permettersi di attendere tempi lunghi e incerti. Le aziende saranno quindi costrette a licenziare a breve migliaia di lavoratori.  Sui sostegni economici destinati dal decreto al settore, l’incremento del Fondo Unico per il turismo da 120 a 220 milioni risulta irrisorio, vista l’ampia platea di beneficiari a cui è rivolto lo strumento (strutture ricettive, agenzie di animazione, guide e accompagnatori turistici, imprese di trasporto turistico, agenzie di viaggio, tour operator). Tour Operator e Agenzie di Viaggi sono aziende ancora ferme per via di un decreto – risalente a marzo 2020 – che impone il divieto di spostamento per motivi di turismo verso molti Paesi esteri. A fronte di tale divieto era atteso un indennizzo specifico stimato dalle Associazioni coinvolte in almeno 500 milioni di euro per i danni subiti nel 2021, non ancora ristorati da alcun provvedimento. Il mancato prolungamento della moratoria sui finanziamenti, mutui e prestiti, inoltre, sta già lasciando dei caduti sul campo e molte di più saranno le imprese che subiranno pesanti conseguenze fino alla definitiva chiusura, se non si interverrà in modo mirato. In Italia il comparto conta 13.000 imprese che nel 2019 fatturavano 13,3 miliardi di euro. Nel 2020 il fatturato è sceso a 3,1 miliardi, con una perdita rispetto al 2019 pari al 76,69%, mentre nel 2021 si è attestato intorno a 2,5 miliardi, facendo registrare una perdita ancora più significativa rispetto al 2019 (81,20%).   «In questo caso si può dire che i dati nazionali corrispondono a quelli locali – commenta Matteo Marcassoli, presidente di Assoviaggi Confesercenti Bergamo, – anche se non mi sento di dire che i ristori non sono arrivati, piuttosto che sono insufficienti per sostenere una vera ripartenza. Nel 2021 le agenzie di viaggio hanno cercato di restare in piedi con le loro forze, ma se il 10% delle agenzie viaggio di Bergamo e provincia ha già chiuso, è possibile che un altro 10% chiuderà nel 2022 senza una reale ripresa del mercato, mentre chi è più strutturato ridurrà il personale. A pesare – conclude Marcassoli, – è anche il caro bollette e l’arrivo di spese che non sono preventivate in un momento di scarsa liquidità». Una situazione simile è quella delle guide turistiche bergamasche, come racconta Sara Cologni di Federagit Confesercenti: «Se nel 2020 noi guide turistiche avevamo subìto un colpo così pesante con la perdita del 99% del lavoro, quantomeno avevamo ricevuto sostegni più “adeguati” per aiutarci a superare l’anno pagando contributi previdenziali, quote associative e spese di tenuta contabilità a prezzo pieno. Nel 2021 i sostegni che ci sono stati destinati, si sono ridotti, forse perché qualcuno ha peccato di ottimismo nei nostri confronti. A Bergamo si sono visti diversi turisti nelle piazze, le vie, i ristoranti, le gelaterie, i bar, ma sono gran pochi quelli che hanno richiesto il servizio guida della città. Quindi quando guardiamo ai dati sul turismo che è ripartito, forse occorre farlo con maggiore attenzione per mettere a fuoco chi veramente è riuscito a ripartire». Paolo Prestini, presidente dell’associazione “Bergamo B&B” aderente ad Aigo Confesercenti aggiunge: «In questi ultimi due mesi non c’è in giro nessuno e finché le norme non saranno più chiare e meno stringenti temo che resterà così. Lo scorso anno si è lavorato da giugno a dicembre (ma con listino prezzi più bassi e quindi con redditività inferiore), quest’anno si rischia di fare lo stesso se non tornano i voli e i turisti. Nel frattempo all’appello mancano diversi ristori tra quelli promessi ma, – conclude, – le strutture stanno provando a resistere. Erano più di 800 strutture ricettive extralberghiere in città prima del Covid e secondo i dati che abbiamo il numero è calato a poco più di 700!».

Bando: formare per assumere

bando formare per assumere

Con decreto n. 9190 del 6 luglio 2021, Regione Lombardia ha deliberato lo stanziamento di € 15.000.000,00 per l’avvio del bando “Formare per assumere“, che si propone di superare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, permettendo alle imprese di colmare il gap di profili e competenze in fase di assunzione, attraverso il finanziamento di percorsi formativi abbinati ad incentivi occupazionali. CHI PUO’ PARTECIPARE Aziende con unità produttiva/sede operativa ubicata sul territorio di Regione Lombardia Sono esclusi dal presente Avviso: -i soggetti iscritti all’Albo regionale degli operatori accreditati per i servizi di formazione e lavoro -i datori di lavoro che svolgono attività primaria di cui ai seguenti codici ATECO: 96.04.1 – 96.04.10; 92.00.01 – 92.00.02 – 92.00.09; 47.78.94 DESTINATARI Lavoratori che prima dell’assunzione risultavano privi di impiego (di tipo subordinato o parasubordinato) da almeno 30 giorni. Sono ammessi all’incentivo i contratti di lavoro sottoscritti a partire dal 08/07/2021 L’agevolazione non è ammissibile nei seguenti casi: per l’assunzione di un lavoratore che ha una misura regionale di politica attiva (nell’ambito di Dote Unica Lavoro, Garanzia Giovani o Azioni di Rete per il Lavoro) in corso al momento dell’assunzione, oppure conclusa nei 180 giorni precedenti la data di assunzione; se, per lo stesso lavoratore, al beneficiario è stata già concessa un’agevolazione nell’ambito dei seguenti bandi: Ricetta lavoro/Incentivi assunzionali, Formazione continua – Fase VI. AGEVOLAZIONI RICHIESTE Voucher per la formazione: fino un valore massimo di € 3.000 per ciascun lavoratore assunto, a fronte del servizio fruito ed erogato da un soggetto accreditato ai servizi di formazione Voucher per i servizi di ricerca e selezione: l’azienda può accedere ad un voucher per servizi esterni di ricerca e selezione erogati da un soggetto accreditato ai servizi di formazione fino un valore massimo di € 500 per ciascuna assunzione. incentivo occupazionale: è condizionato alla realizzazione di un percorso formativo ed è differenziato in base alla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, come segue: Lavoratori fino a 54 anni: € 4.000 Lavoratrici fino a 54 anni: € 6.000 Lavoratori a partire da 55 anni: € 6.000 Lavoratrici a partire da 55 anni: € 8.000 A tali importi si aggiunge un ulteriore valore di € 1.000 se l’assunzione viene effettuata da un datore di lavoro con meno di 50 dipendenti. I contratti di lavoro subordinato ammissibili devono avere abbiano le seguenti caratteristiche: a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, anche in apprendistato, incluse le proroghe e le trasformazioni di contratti avviati dopo la pubblicazione dell’Avviso a tempo pieno, a tempo parziale (di almeno 20 ore settimanali medie). COME PARTECIPARE Si presenta la domanda di contributo attraverso il sistema informativo Bandi Online, a sportello fino ad esaurimento risorse. Per poter accedere al contributo, l’azienda deve avere già assunto il destinatario e provvedere alla sua formazione, prima o dopo l’assunzione, avvalendosi di un operatore esterno. CHI CONTATTARE PER ACCEDERE AL BANDO Cescot, l’ente di formazione dell’associazione di categoria. Tel. 035/4207359 riferimento diretto Pamela Paleni: p.paleni@conf.bg.it Richiesta di contatto

Decreto Sostegni ter: le misure di aiuto per le imprese

Decreto sostegni ter

Ė stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2022 il decreto Sostegni ter (D.L. n. 4/2022), recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”. Si evidenzia che lo stesso è in corso di conversione in Legge e le relative disposizioni sono quindi suscettibili di modifiche e/o integrazioni. CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FONDO E CONTRIBUTO PER IL RILANCIO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE DI COMMERCIO AL DETTAGLIO All’art. 2 del Decreto è introdotto, nello stato di previsione del MISE, un fondo denominato “Fondo per il rilancio delle attività economiche”, con una dotazione pari a 200 milioni di euro, finalizzato alla concessione di aiuti sotto forma di contributo a sostegno del comparto del commercio al dettaglio. In particolare, i predetti contributi sono destinati ai soggetti che svolgono in via prevalente le attività di commercio al dettaglio identificate dai seguenti codici ATECO: 47.19 – “Commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati”; 47.30 – “Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione”; 47.43 – “Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi specializzati”; 47.5 -“Commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati”; 47.6 – “Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati”; 47.71 – “Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati”; 47.72 – “Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati; 47.75 – “Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale; 47.76 – “Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati”; 47.77 – “Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria; 47.78 – “Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati”; 47.79 – “Commercio al dettaglio di mobili usati e oggetti di antiquariato”; 47.82 – “Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento, calzature e pelletterie”; 47.89 – “Commercio al dettaglio ambulante di chincaglieria e bigiotteria”; 47.99 – “Altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati”.  Al riguardo, tra i requisiti necessari per l’accesso a beneficio, è previsto che i predetti soggetti: presentino un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro; abbiano subito una riduzione del fatturato nel 2021 di almeno il 30% rispetto al 2019 (ai fini della quantificazione della riduzione del fatturato rilevano i ricavi di cui all’art. 85, c. 1, lett. a) e b), del TUIR); abbiano sede legale od operativa nel territorio dello Stato; risultino regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro imprese; non risultino in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; non risultino già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato; non risultino destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’art. 9, c. 2, lett. d), D.Lgs. n. 231/2001. Stante quanto scritto, la norma prevede che il contributo spettante sia determinato applicando alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019, le seguenti percentuali: 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 fino a 400 mila euro; 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 compresi tra 400 mila euro e un milione di euro; 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 compresi tra un milione di euro e due milioni di euro. Con riferimento alle modalità per l’ottenimento del contributo è chiarito che i soggetti interessati dovranno presentare, esclusivamente in via telematica, un’istanza al MISE. Al riguardo, i termini, le modalità per l’invio delle predette istanze, le relative istruzioni operative ed ogni altro elemento attuativo della misura saranno definite con apposito provvedimento del MISE Infine, la norma chiarisce che: qualora le risorse stanziate in tale ambito non siano sufficienti a soddisfare le richieste pervenute e ammissibili il MISE provvederà a ridurre proporzionalmente il contributo sulla base delle risorse disponibili e del numero di istanze ammissibili; i contributi saranno concessi nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Sezione 3.1 del Temporay Framework, o, successivamente al periodo di vigenza dello stesso, del regime “de minimis” di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013. FONDO E CONTRIBUTO PER LE ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONE DI FESTE E CERIMONIE All’art. 3, c.2 del Decreto, è previsto lo stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro destinati alle imprese che svolgono le attività classificate con i seguenti codici ATECO: 96.09.05 – “Organizzazione di feste e cerimonie”; 56.10 – “Ristoranti e attività di ristorazione mobile”; 56.21 – “Fornitura di pasti preparati (catering per eventi)”; 56.30 – “Bar e altri esercizi simili senza cucina”; 93.11.2 – “Gestione di piscine”. In particolare, ai fini dell’accesso al contributo è previsto che i soggetti beneficiari presentino cumulativamente le seguenti caratteristiche: Aver registrato nell’anno 2021 una riduzione del fatturato di almeno il 40% rispetto al fatturato del 2019 (ai fini della quantificazione del fatturato, rilevano i ricavi di cui all’art. 85, c. 1, lett. a) e b), TUIR); aver registrato nel periodo d’imposta 2021, un peggioramento del risultato economico d’esercizio in misura pari o superiore al 30% rispetto al risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 (percentuale definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 novembre 2021 relativo al contributo a fondo perduto perequativo, di cui all’art. 1, c. 19, D.L. n. 73/2021). Infine, si chiarisce che per le imprese costituite nel corso dell’anno 2020, la riduzione del fatturato è rapportata al periodo di attività del 2020 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel registro delle imprese. Pertanto, dovrà essere preso in considerazione il fatturato registrato nel predetto periodo e il fatturato

Annullamento fiere, i rappresentanti di un settore in ginocchio incontrano il Prefetto Tra le richieste degli ambulanti la condivisione di decisioni con i comuni

Dopo quasi due anni di stop a fiere e mercatini, i rappresentanti delle associazioni ambulanti Fiva- Confcommercio e Anva- Confesercenti hanno incontrato questa mattina il Prefetto Enrico Ricci per portare sul tavolo le difficoltà di un settore che ha visto cancellare il 90% degli eventi in programma causa pandemia. L’incontro era stato fortemente richiesto dai rappresentanti di categoria che, con un’accorata lettera congiunta datata 20 gennaio, avevano richiesto un confronto urgente di fronte all’annullamento in via cautelare di molti comuni di manifestazioni per i prossimi mesi, da marzo a maggio, nonostante tali attività rientrino tra quelle previste- previa verifica del green pass rafforzato- dalle linee ministeriali. «L’incontro con il Prefetto ci ha consentito di porre attenzione sul settore e  condividere le preoccupazioni di un comparto in forte difficoltà, che ha visto tanti operatori, anche di imprese storiche, gettare la spugna e cambiare lavoro– ha sottolineato Diego Pesenti, vicepresidente provinciale Fiva-Federazione Italiana Venditori su Area pubblica- . Purtroppo, salvo rare eccezioni di comuni con cui si sono condivise linee guida per il contenimento dei contagi per assicurare il prosieguo delle attività, assistiamo di continuo a provvedimenti di annullamento date, a volte anche amministrativamente disordinati: comunicazioni sul sito dei comuni, mail Pec agli operatori interessati e, addirittura, telefonate. Rincorrere le decisioni dei singoli comuni sta diventando davvero ingestibile». Antonio Caffi, presidente provinciale di Anva – Associazione del commercio su aree pubbliche, ha aggiunto: «È stato un confronto schietto e sincero durante il quale ci siamo rapportati anche sulle normative che, come abbiamo sempre ribadito, permettono il normale svolgimento delle fiere se si attivano i provvedimenti sulla sicurezza. Abbiamo recepito una vicinanza alla categoria dei fieristi e  ringraziamo per l’attenzione rivoltaci, ora ci auguriamo di poter iniziare a dialogare con le amministrazioni comunali e trovare il coraggio e la volontà necessarie a far ripartire il settore». Tra le richieste portate avanti dalle associazioni, la condivisione delle decisioni con le associazioni rappresentanti di categoria al fine di mettere a punto un protocollo e modello organizzativo, nel rispetto delle normative vigenti. “Un confronto propedeutico e costruttivo porta ad una collaborazione fattiva, proficua per tutte le parti e soprattutto sicura per tutti” sottolineano gli operatori. Lettera alle autorità