Green Pass estero, validità in Italia e verifica

Il Decreto Legge 4 febbraio 2022 n. 5, spiega le caratteristiche del certificato verde degli stranieri in Italia. La questione riguarda la diversa durata dei green pass italiani e stranieri. L’articolo 3 stabilisce che a coloro che provengono da uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il certificato verde rafforzato con un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Tale prescrizione è valida anche nel caso di vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia. Alcuni certificati emessi da Stati Terzi (ad oggi più di 30) possono essere verificati tramite lettura del QR code dall’App VerificaC19. Qualora si verificassero dei problemi tecnici di lettura del certificato digitale, si dovrà procedere con la verifica cartacea. In particolare bisogna verificare che sul certificato cartaceo o digitale emesso dalle autorità sanitarie nazionali estere competenti siano presenti questi dati: dati anagrafici del titolare; dati relativi al vaccino (nome commerciale); data/e di somministrazione del vaccino; dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria). Richiesta di contatto
Nuova giunta Confesercenti

Nei giorni scorsi la Presidenza Confesercenti si è riunita per nominare i nuovi membri di Giunta. La nuova giunta di Confesercenti Bergamo è dunque composta da: Antonio Terzi con il ruolo di Presidente Giulio Zambelli con il ruolo di Vice Presidente Vicario Leda Canfarelli con il ruolo di Vice Presidente Franco Asperti Antonio Caffi Matteo Marcassoli Roberto Nespoli Nicola Rotasperti Filippo Caselli con il ruolo di Direttore Cesare Rossi con il ruolo di Vice Direttore Richiesta di contatto
Sistemi di video sorveglianza: le autorizzazioni necessarie prima di installarli

Sistemi di videosorveglianza, ciò che occorre sapere prima di procedere all’installazione se si hanno dipendenti.
Obbligo Green pass rafforzato per i lavoratori over 50

Dal 15 febbraio 2022 il green pass rafforzato, cioè esclusivamente per vaccinazione o guarigione, è richiesto a tutti i lavoratori pubblici e privati a partire dai 50 anni di età, per accedere ai luoghi di lavoro. L’obbligo resta in vigore fino al 15 giugno 2022, mentre dall’8 gennaio 2022 è in vigore l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini che hanno compiuto 50 anni. Per semplificare la verifica di tutti i green pass durante l’ingresso ai luoghi di lavoro è disponibile una nuova tipologia di verifica sull’app VerificaC19. Aggiornamento applicazione VerificaC19 È sufficiente che i verificatori aggiornino l’applicazione sul proprio dispositivo mobile e selezionino la tipologia “LAVORO” prima di effettuare la scansione dei QR code. L’App considera validi, in modo automatico, i green pass generati da vaccinazione, da guarigione o da tampone fino ai 49 anni di età. Dai 50 anni compiuti in su, ammette solo i green pass generati da vaccinazione o da guarigione. Certificazioni di esenzione digitalizzate ATTENZIONE! L’App, inoltre, considera valide anche le certificazioni di esenzione dalla vaccinazione che possono essere presentate da chi è esente dalla vaccinazione per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate. Dallo scorso 7 febbraio, infatti, le certificazioni di esenzione dalla vaccinazione anti COVID-19 vengono emesse esclusivamente in formato digitale. Chi è già in possesso di un precedente certificato di esenzione cartaceo ha tempo fino al 27 febbraio 2022 per richiedere la nuova certificazione digitale con il QR code. Dopo tale data le certificazioni prive di QR code non potranno più essere utilizzate, neanche per accedere ai luoghi di lavoro. Ordinanza Ministero Salute su uso mascherine Con Ordinanza dell’8 febbraio, il Ministero ha stabilito che fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private (non più, dunque, nei luoghi all’aperto). Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all’aperto è (comunque) fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti. Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva. L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico. L’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio. Richiesta di contatto
Promozioni Confesercenti: 9° Festa del cioccolato

La Festa del cioccolato, la più golosa delle tradizioni, torna sul Sentierone di Bergamo dopo lo stop forzato dello scorso anno. Da giovedì 17 a domenica 20 febbraio (apertura: 9-20, sabato fino alle 23), Promozioni Confesercenti organizza l’appuntamento con i migliori maestri cioccolatieri italiani. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si è ormai ritagliata un posto di rilievo nel panorama delle rassegne dedicate alle meraviglie del cacao: anche quest’anno sono attesi in centro numerosi visitatori, richiamati dalla qualità dell’evento. Sarà come sempre una grande festa per tutti: per i bambini, che potranno assaporare uno dei loro dolci preferiti, nutriente e genuino, ma anche per gli adulti, curiosi di scoprire nuovi gusti e accostamenti. Quindici i pasticceri da tutta Italia, con una buona rappresentanza del nord: la manifestazione ospiterà operatori da Cuneo, Torino, Verona, Bergamo, Pavia, Monza, Parma, Treviso, Gorizia, Padova. Ci sarà anche un cioccolatiere di Perugia, città simbolo del cioccolato italiano, oltre alla presenza di una rinomata pasticceria calabra e dell’unico cioccolatiere estero proveniente dall’Ungheria. Gli stand della Festa proporranno un vastissimo assortimento di prodotti freschi e artigianali, dalle tradizionali “stecche” alla cioccolata calda, senza dimenticare creme e dolci al cacao. Non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Tutto da gustare anche il ricco contorno di eventi, a partire dall’inaugurazione di giovedì 17 (ore 16.30), con la degustazione di cioccolata calda in porzioni monodose, che dopo il taglio sarà distribuita gratis per una simpatica merenda. Venerdì sera alle 20.30 il cioccolato sarà protagonista anche dell’ormai abituale cena di solidarietà alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta (Giuliana è da anni la madrina della manifestazione): in tavola saranno servite le tagliatelle al cacao preparate dai mastri pasticcieri e cucinate secondo una ricetta dei fratelli Cerea del ristorante stellato “Da Vittorio”. Il ricavato della cena sarà interamente devoluto in beneficenza. Sabato sera si svolgerà l’attesa Notte Nera: gli stand resteranno aperti fino alle 23 per proporre degustazioni di cioccolata calda. E domenica lo scultore Bruno Manenti realizzerà, partendo da un cubo di cioccolato di 20 kg, un’opera ispirata alla città, che poi sarà donata all’amministrazione comunale. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni COVID indicate nei DPCM: nello specifico l’accesso all’area della manifestazione è libero con l’accortezza di evitare assembramenti. In caso di controlli a campione delle Autorità chi non è in possesso del green pass rafforzato sarà passibile di sanzione. Richiesta di contatto
Bando: formare per assumere

Con decreto n. 9190 del 6 luglio 2021, Regione Lombardia ha deliberato lo stanziamento di € 15.000.000,00 per l’avvio del bando “Formare per assumere“, che si propone di superare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, permettendo alle imprese di colmare il gap di profili e competenze in fase di assunzione, attraverso il finanziamento di percorsi formativi abbinati ad incentivi occupazionali. CHI PUO’ PARTECIPARE Aziende con unità produttiva/sede operativa ubicata sul territorio di Regione Lombardia Sono esclusi dal presente Avviso: -i soggetti iscritti all’Albo regionale degli operatori accreditati per i servizi di formazione e lavoro -i datori di lavoro che svolgono attività primaria di cui ai seguenti codici ATECO: 96.04.1 – 96.04.10; 92.00.01 – 92.00.02 – 92.00.09; 47.78.94 DESTINATARI Lavoratori che prima dell’assunzione risultavano privi di impiego (di tipo subordinato o parasubordinato) da almeno 30 giorni. Sono ammessi all’incentivo i contratti di lavoro sottoscritti a partire dal 08/07/2021 L’agevolazione non è ammissibile nei seguenti casi: per l’assunzione di un lavoratore che ha una misura regionale di politica attiva (nell’ambito di Dote Unica Lavoro, Garanzia Giovani o Azioni di Rete per il Lavoro) in corso al momento dell’assunzione, oppure conclusa nei 180 giorni precedenti la data di assunzione; se, per lo stesso lavoratore, al beneficiario è stata già concessa un’agevolazione nell’ambito dei seguenti bandi: Ricetta lavoro/Incentivi assunzionali, Formazione continua – Fase VI. AGEVOLAZIONI RICHIESTE Voucher per la formazione: fino un valore massimo di € 3.000 per ciascun lavoratore assunto, a fronte del servizio fruito ed erogato da un soggetto accreditato ai servizi di formazione Voucher per i servizi di ricerca e selezione: l’azienda può accedere ad un voucher per servizi esterni di ricerca e selezione erogati da un soggetto accreditato ai servizi di formazione fino un valore massimo di € 500 per ciascuna assunzione. incentivo occupazionale: è condizionato alla realizzazione di un percorso formativo ed è differenziato in base alla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, come segue: Lavoratori fino a 54 anni: € 4.000 Lavoratrici fino a 54 anni: € 6.000 Lavoratori a partire da 55 anni: € 6.000 Lavoratrici a partire da 55 anni: € 8.000 A tali importi si aggiunge un ulteriore valore di € 1.000 se l’assunzione viene effettuata da un datore di lavoro con meno di 50 dipendenti. I contratti di lavoro subordinato ammissibili devono avere abbiano le seguenti caratteristiche: a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, anche in apprendistato, incluse le proroghe e le trasformazioni di contratti avviati dopo la pubblicazione dell’Avviso a tempo pieno, a tempo parziale (di almeno 20 ore settimanali medie). COME PARTECIPARE Si presenta la domanda di contributo attraverso il sistema informativo Bandi Online, a sportello fino ad esaurimento risorse. Per poter accedere al contributo, l’azienda deve avere già assunto il destinatario e provvedere alla sua formazione, prima o dopo l’assunzione, avvalendosi di un operatore esterno. CHI CONTATTARE PER ACCEDERE AL BANDO Cescot, l’ente di formazione dell’associazione di categoria. Tel. 035/4207359 riferimento diretto Pamela Paleni: p.paleni@conf.bg.it Richiesta di contatto
Decreto Sostegni ter: le misure di aiuto per le imprese

Ė stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2022 il decreto Sostegni ter (D.L. n. 4/2022), recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”. Si evidenzia che lo stesso è in corso di conversione in Legge e le relative disposizioni sono quindi suscettibili di modifiche e/o integrazioni. CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FONDO E CONTRIBUTO PER IL RILANCIO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE DI COMMERCIO AL DETTAGLIO All’art. 2 del Decreto è introdotto, nello stato di previsione del MISE, un fondo denominato “Fondo per il rilancio delle attività economiche”, con una dotazione pari a 200 milioni di euro, finalizzato alla concessione di aiuti sotto forma di contributo a sostegno del comparto del commercio al dettaglio. In particolare, i predetti contributi sono destinati ai soggetti che svolgono in via prevalente le attività di commercio al dettaglio identificate dai seguenti codici ATECO: 47.19 – “Commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati”; 47.30 – “Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione”; 47.43 – “Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi specializzati”; 47.5 -“Commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati”; 47.6 – “Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati”; 47.71 – “Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati”; 47.72 – “Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati; 47.75 – “Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale; 47.76 – “Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati”; 47.77 – “Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria; 47.78 – “Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati”; 47.79 – “Commercio al dettaglio di mobili usati e oggetti di antiquariato”; 47.82 – “Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento, calzature e pelletterie”; 47.89 – “Commercio al dettaglio ambulante di chincaglieria e bigiotteria”; 47.99 – “Altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati”. Al riguardo, tra i requisiti necessari per l’accesso a beneficio, è previsto che i predetti soggetti: presentino un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro; abbiano subito una riduzione del fatturato nel 2021 di almeno il 30% rispetto al 2019 (ai fini della quantificazione della riduzione del fatturato rilevano i ricavi di cui all’art. 85, c. 1, lett. a) e b), del TUIR); abbiano sede legale od operativa nel territorio dello Stato; risultino regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro imprese; non risultino in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; non risultino già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato; non risultino destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’art. 9, c. 2, lett. d), D.Lgs. n. 231/2001. Stante quanto scritto, la norma prevede che il contributo spettante sia determinato applicando alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019, le seguenti percentuali: 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 fino a 400 mila euro; 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 compresi tra 400 mila euro e un milione di euro; 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 compresi tra un milione di euro e due milioni di euro. Con riferimento alle modalità per l’ottenimento del contributo è chiarito che i soggetti interessati dovranno presentare, esclusivamente in via telematica, un’istanza al MISE. Al riguardo, i termini, le modalità per l’invio delle predette istanze, le relative istruzioni operative ed ogni altro elemento attuativo della misura saranno definite con apposito provvedimento del MISE Infine, la norma chiarisce che: qualora le risorse stanziate in tale ambito non siano sufficienti a soddisfare le richieste pervenute e ammissibili il MISE provvederà a ridurre proporzionalmente il contributo sulla base delle risorse disponibili e del numero di istanze ammissibili; i contributi saranno concessi nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Sezione 3.1 del Temporay Framework, o, successivamente al periodo di vigenza dello stesso, del regime “de minimis” di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013. FONDO E CONTRIBUTO PER LE ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONE DI FESTE E CERIMONIE All’art. 3, c.2 del Decreto, è previsto lo stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro destinati alle imprese che svolgono le attività classificate con i seguenti codici ATECO: 96.09.05 – “Organizzazione di feste e cerimonie”; 56.10 – “Ristoranti e attività di ristorazione mobile”; 56.21 – “Fornitura di pasti preparati (catering per eventi)”; 56.30 – “Bar e altri esercizi simili senza cucina”; 93.11.2 – “Gestione di piscine”. In particolare, ai fini dell’accesso al contributo è previsto che i soggetti beneficiari presentino cumulativamente le seguenti caratteristiche: Aver registrato nell’anno 2021 una riduzione del fatturato di almeno il 40% rispetto al fatturato del 2019 (ai fini della quantificazione del fatturato, rilevano i ricavi di cui all’art. 85, c. 1, lett. a) e b), TUIR); aver registrato nel periodo d’imposta 2021, un peggioramento del risultato economico d’esercizio in misura pari o superiore al 30% rispetto al risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 (percentuale definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 novembre 2021 relativo al contributo a fondo perduto perequativo, di cui all’art. 1, c. 19, D.L. n. 73/2021). Infine, si chiarisce che per le imprese costituite nel corso dell’anno 2020, la riduzione del fatturato è rapportata al periodo di attività del 2020 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel registro delle imprese. Pertanto, dovrà essere preso in considerazione il fatturato registrato nel predetto periodo e il fatturato
Annullamento fiere: gli ambulanti dal Prefetto

Dopo quasi due anni di stop a fiere e mercatini, i rappresentanti delle associazioni ambulanti Fiva- Confcommercio e Anva- Confesercenti hanno incontrato questa mattina il Prefetto Enrico Ricci per portare sul tavolo le difficoltà di un settore che ha visto cancellare il 90% degli eventi in programma causa pandemia. L’incontro era stato fortemente richiesto dai rappresentanti di categoria che, con un’accorata lettera congiunta datata 20 gennaio, avevano richiesto un confronto urgente di fronte all’annullamento in via cautelare di molti comuni di manifestazioni per i prossimi mesi, da marzo a maggio, nonostante tali attività rientrino tra quelle previste– previa verifica del green pass rafforzato- dalle linee ministeriali. «L’incontro con il Prefetto ci ha consentito di porre attenzione sul settore e condividere le preoccupazioni di un comparto in forte difficoltà, che ha visto tanti operatori, anche di imprese storiche, gettare la spugna e cambiare lavoro- ha sottolineato Diego Pesenti, vicepresidente provinciale Fiva-Federazione Italiana Venditori su Area pubblica – . Purtroppo, salvo rare eccezioni di comuni con cui si sono condivise linee guida per il contenimento dei contagi per assicurare il prosieguo delle attività, assistiamo di continuo a provvedimenti di annullamento date, a volte anche amministrativamente disordinati: comunicazioni sul sito dei comuni, mail Pec agli operatori interessati e, addirittura, telefonate. Rincorrere le decisioni dei singoli comuni sta diventando davvero ingestibile». Antonio Caffi, presidente provinciale di Anva – Associazione del commercio su aree pubbliche, ha aggiunto: «È stato un confronto schietto e sincero durante il quale ci siamo rapportati anche sulle normative che, come abbiamo sempre ribadito, permettono il normale svolgimento delle fiere se si attivano i provvedimenti sulla sicurezza. Abbiamo recepito una vicinanza alla categoria dei fieristi e ringraziamo per l’attenzione rivoltaci, ora ci auguriamo di poter iniziare a dialogare con le amministrazioni comunali e trovare il coraggio e la volontà necessarie a far ripartire il settore». Tra le richieste portate avanti dalle associazioni, la condivisione delle decisioni con le associazioni rappresentanti di categoria al fine di mettere a punto un protocollo e modello organizzativo, nel rispetto delle normative vigenti. “Un confronto propedeutico e costruttivo porta ad una collaborazione fattiva, proficua per tutte le parti e soprattutto sicura per tutti”sottolineano gli operatori. LETTERA AL PREFETTO Richiesta di svolgimento Fiere Patronali/Istituzionali (20 gennaio 2022) Con la presente, sollecitati da molte imprese familiari del settore del commercio su aree pubbliche che operano nelle fiere patronali della nostra Provincia, siamo a chiedere, a nostro avviso nel pieno rispetto delle norme vigenti, che le Amministrazioni locali agiscano con uniformità e maggior coraggio, permettendo agli operatori di svolgere il loro lavoro, dopo quasi due anni di fermo assoluto! Quando diciamo che le fiere oggi si possono svolgere e non sono vietate da alcun decreto, questo è un fatto vero e facilmente verificabile, tant’è che le fiere sono state inserite nella famosa tabella ministeriale e nelle linee guida tra le attività possibili, previa verifica del green pass rafforzato; forse alcune difficoltà interpretative nascono banalmente dal lessico della parola fiera dietro la quale si nascondono moltissimi significati (pubblici/privati, all’aperto o al chiuso); la nostra richiesta riguarda unicamente le fiere istituzionali/patronali regolamentate dai Comuni e che si svolgono all’aria aperta. A oggi purtroppo invece assistiamo a provvedimenti – a volte anche amministrativamente “disordinati”: semplici comunicazioni sul sito del Comune, PEC inviate agli operatori concessionari, avvisi sull’ albo pretorio dei Comuni che rimandano erroneamente a decreti nazionali, telefonate agli operatori interessati ecc. tutte modalità poco consone per annunciare l’annullamento o la revoca della fiera (dopotutto sono posti di lavoro); detto che per un Sindaco – tramite un’ordinanza urgente, puntuale e quindi motivata – è sempre possibile sospendere una fiera inserita nel Regolamento di Commercio su Aree Pubbliche, noi chiediamo di poterci almeno confrontare prima che venga presa una decisione così gravosa, anche dal punto di vista sociale, per le nostre imprese coinvolte. Noi vorremmo poter portare la nostra esperienza e condividere anche alcuni accorgimenti logistici che potrebbero permettere un corretto svolgimento della fiera, rispettando le prescrizioni di sicurezza imposti dalla attuale emergenza sanitaria. Riteniamo che le fiere all’aria aperta, proprio come i mercati, siano eventi poco rischiosi, siamo peraltro tuttavia ben consapevoli che ogni decisione vada poi inserita nel contesto locale e nella portata dell’evento stesso. A oggi assistiamo a comunicazioni preventive che prevedono annullamenti di fiere per i prossimi mesi di marzo e aprile, questo per noi è intollerabile e poco rispettoso di un lavoro antico e importante per le nostre tradizioni come quello del fierista. Con questo accorato appello chiediamo quindi che si rivolga maggiore attenzione al nostro settore e che le decisioni vengano condivise maggiormente con le nostre Associazioni che sono sin da ora disponibili e soprattutto che vengano approfondite meglio e con maggiore uniformità le norme vigenti e si possa così creare/condividere un modello organizzativo unico da calare poi nelle diverse realtà locali. Per noi diventa impossibile rincorrere le decisioni dei singoli Comuni e le diverse modalità di comunicazioni delle stesse. Chiediamo ai sindaci che hanno a calendario una fiera nei prossimi giorni/mesi di coinvolgerci per un confronto propedeutico e costruttivo e al contempo chiediamo all’illustrissimo Prefetto un prossimo incontro urgente dove poter meglio spiegare le nostre ragioni e confrontarci bene e meglio sulle norme vigenti, con l’unico obiettivo di collaborare per trovare una soluzione condivisa, proficua per le parti e soprattutto sicura per tutti. Richiesta di contatto
L’assemblea elettiva di Anva Confesercenti nomina Antonio Caffi nuovo presidente degli ambulanti

L’assemblea elettiva di Anva Bergamo, alla presenza di 50 delegati e del vice sindaco di Bergamo Sergio Gandi, ha nominato Antonio Caffi presidente di ANVA Bergamo, l’associazione del commercio su aree pubbliche. Antonio Caffi resterà in carica per i prossimi 4 anni, succedendo a Giulio Zambelli che ha guidato gli ambulanti bergamaschi per 13 anni. A Bergamo e provincia la categoria conta 2040 commercianti, di questi 754 sono iscritti Anva, più di un terzo del totale provinciale. Gli ambulanti sono attivi sui 240 mercati e le 100 fiere istituzionali della Bergamasca. Durante il suo discorso insediativo il nuovo presidente ha sottolineato i temi al centro della sua agenda: comunicazione di squadra, digitalizzazione e investimenti, lotta all’abusivismo e la ripresa delle fiere. Antonio Caffi, ringraziando il suo predecessore, ha spiegato: «Ho avuto la fortuna di far parte di un direttivo Anva molto partecipe e attivo. Direttivo che ringrazio per avermi supportato, dato fiducia e avermi mostrato l’importanza di fare squadra, una capacità che voglio potenziare all’interno dell’associazione per essere sempre informati su tutte le normative e le situazioni dei mercati e dare risposta agli ambulanti in modo semplice e chiaro». Fra gli obiettivi del neo presidente per il suo mandato la lotta all’abusivismo e la digitalizzazione del settore: «Dobbiamo difendere chi le regole le rispetta, cercando anche di accompagnare l’irregolare verso la regolarità e abbiamo bisogno di un cambio di passo della categoria verso la digitalizzazione, per creare un database con tutti i mercati e le fiere di Bergamo e provincia e la mappatura delle piantine ragionate, oltre alla sostituzione di tutta la documentazione cartacea». Particolarmente sentito, infine, è il tema delle fiere patronali e istituzionali che stentano a ripartite dopo quasi due anni dal primo stop causato dalla pandemia. Proprio questo aspetto vedrà il neo presidente impegnato già domani, giovedì 3 febbraio, durante l’incontro con il prefetto di Bergamo. «Servono delle iniziative che portino a non generalizzare i termini “fiera” e “assembramento”, in quanto ogni manifestazione è differente dall’altra – ha concluso Antonio Caffi, – Per uscire da questa situazione non basta l’impegno dell’Associazione, serve anche la collaborazione da parte delle Amministrazioni che con senso civico e responsabilità devono pensare che le nostre Fiere non sono delle semplici “manifestazioni sulle piazze”, ma lavoro di migliaia di famiglie». I rappresentanti degli ambulanti incontreranno il Prefetto di Bergamo su questo tema giovedì 3 febbraio alle ore 10.30 Il presidente uscente Giulio Zambelli ha salutato il nuovo presidente con queste parole: «Ringrazio il direttivo che mi è stato vicino per 13 anni, raggiungendo ottimi obiettivi come il numero dei tesserati. Caffi sarà il nuovo presidente e questa decisione è stata presa dopo diversi incontri proprio con il direttivo che ha collaborato con me e ora collabora con il nuovo presidente e questo mi rende orgoglioso. Sicuro che il nuovo presidente porterà una collaborazione innovativa e Anva beneficerà in associati. Resterò a far parte di Confesercenti e mi dedicherò alle varie attività dell’associazione». Cesare Rossi, segretario Anva Bergamo, conclude: «Per Anva Bergamo oggi è una giornata importante, un cambiamento positivo che denota grande vitalità associativa. Voglio ringraziare di cuore Giulio per tutto quello che ci ha dato in questi anni e augurare buon lavoro ad Antonio che con coraggio ha preso la sfida di guidare il mondo degli ambulanti in questo delicato momento. Ci attende una doverosa riflessione sul futuro del commercio su aree pubbliche che dovrà sempre più passare per una cogestione delle aree mercatali in cui comuni, associazioni di categoria e imprese lavorano insieme per garantire un servizio di qualità e prossimità che sia conveniente, umano e necessario ai cittadini». Insieme al presidente l’assemblea elettiva ha nominato anche tre nuovi rappresentanti di giunta che portano il direttivo a 30 componenti : Tatiana Bernini, Matteo Emanueli, Davide Trapletti. Richiesta di contatto
Green pass base nei negozi: bastano i controlli a campione

AGGIORNAMENTO del 26 gennaio 2022: le nuova FAQ pubblicate dal Governo chiariscono che i titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali. I titolari degli esercizi commerciali diversi da quelli che soddisfano le esigenze alimentari, mediche e di prima necessità ai sensi del dpcm 24 gennaio 2022, devono assicurare i controlli del green pass all’ingresso?No. I titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali. Quali controlli sulla clientela devono svolgere i titolari degli esercizi commerciali e i responsabili dei servizi e degli uffici che soddisfano esigenze essenziali e primarie della persona ai sensi del dpcm 24 gennaio 2022?I titolari degli esercizi commerciali di vendita di prodotti alimentari e bevande verificano che i soggetti privi di green pass base non consumino alimenti e bevande sul posto e non devono effettuare ulteriori controlli; i responsabili dei servizi e degli uffici, invece, controllano, anche a campione, il possesso del green pass base per i soggetti che accedono ai loro servizi o uffici per esigenze di salute, sicurezza e giustizia diverse da quelle previste nel dpcm 24 gennaio 2022. Scarica il cartello informativo per l’accesso dei clienti Richiesta di contatto