SICUREZZA INFORMATICA: dalla ricerca Confesercenti-SWG colpita un’impresa su quattro.
Franco Asperti, Confesercenti Bergamo: «Il problema esiste ed è più consistente di quanto venga percepito». Il pericolo hacker preoccupa (e coinvolge) sempre di più le piccole e medie imprese italiane. Una su quattro è stata colpita da problemi relativi alla sicurezza informatica (26%), e il 52% destinerà nell’anno in corso risorse per la messa in sicurezza dei propri dati, per un investimento complessivo di quasi 470 milioni di euro. Complessivamente nei prossimi tre anni le spese per la difesa informatica delle imprese ammonteranno a 10 miliardi di euro. È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti sulle PMI tra i 10 ed i 50 dipendenti, a due settimane dagli attacchi dei pirati informatici che nel mese di febbraio hanno colpito l’Italia. Un problema che riguarda sempre di più anche le attività economiche. La progressiva digitalizzazione del terziario ha portato infatti quasi la totalità delle imprese intervistate – il 97% – ad adottare uno o più sistemi informatici: il 90% ha un sistema di posta elettronica gestito internamente, il 73% ha un sito web, mentre il 61% si avvale di un software o piattaforma gestionale interna. Un ulteriore 35% mette a disposizione dei clienti una rete Wi-Fi pubblica, mentre il 28% gestisce un portale di e-commerce. Ma anche la salvaguardia di dati sensibili e informazioni riservate è un fattore critico, viste le nuove indicazioni circa l’acquisizione, la gestione, l’utilizzo e l’archiviazione dei dati personali. Per questo, il 49% delle PMI ritiene di dover fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e dell’attività, mentre una quota appena superiore – il 52% – prevede di destinare risorse a questo fine nell’anno in corso, con una spesa media di 4.800 euro per impresa, per un totale di oltre 470milioni. Solo il 50%, però, ha già individuato un fornitore di servizi a cui affidarsi. Franco Asperti, membro di Giunta Confesercenti Bergamo: «Il problema esiste ed è più consistente di quanto venga realmente percepito, anche se c’è una crescente sensibilità. Il cyber crime è uno dei rischi ma non l’unico, perchè per esempio uno dei temi centrali è la sicurezza e la protezione dei dati contenuti nei sistemi informatici delle imprese e coinvolge direttamente le tecnologie e gli strumenti adottati. Il problema di fondo è la percezione di questo rischio e occorre lavorare sulla formazione degli imprenditori perchè nessun settore merceologico è esente dal pericolo e un negozio di abbigliamento può vedere interrotto il proprio operato tanto quanto un albergatore». no 45 non saprei 6 Valori % Per il 2023 Lei prevede di destinare risorse per la sicurezza informatica? sì 52 no 48 Valori % E lei può quantificare la spesa che ha previsto? Media in euro 4.800,00 (risponde chi prevede di destinare delle risorse) E lei ha già individuato un fornitore al quale rivolgersi per la sicurezza informatica? sì 50 no 48 non saprei 2 Valori % Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo: «La sicurezza informatica è uno degli aspetti centrali della digitalizzazione, il cui ruolo determinante è ormai assodato in tutti i settori, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa, anche per questo dedicheremo spazio alla cyber security nelle attività programmate nel 2023 dal nostro Sportello Digitale, per il quale stiamo predisponendo un calendario di approfondimenti». DI SEGUITO LE TABELLE DELL’INDAGINE NAZIONALE Di quali dei seguenti strumenti informatici è dotata la Sua azienda? Posta elettronica (gestita internamente) 90 Sito Internet 73 Sistema gestionale interno 61 Wi-Fi pubblico 35 Portale e-commerce 28 Nessuno di questi 3 Valori % (somma delle risposte) Per quanto concerne la gestione dei suddetti sistemi informatici ha mai registrato problemi relativi alla sicurezza? sì 26 no 74 Valori % Ritiene di dovere fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e della propria attività informatica? sì 49
Insediamento supermercato a Torre Boldone
«Apprendiamo dalla stampa locale di un possibile nuovo insediamento di un Supermercato a Torre Boldone, una proposta che sbalordisce non tenendo conto delle caratteristiche del servizio commerciale esistente caratterizzato da un’offerta già a nostro parere satura se pensiamo che nell’arco di 5 minuti in auto troviamo un gran numero di altri punti vendita di medie dimensioni, sia verso il Comune di Ranica, che in direzione Bergamo. Auspichiamo che durante l’iter di valutazione ci possano essere occasioni di confronto con l’Amministrazione comunale di Torre Boldone che forse non considera la necessità di tutelare gli investimenti di altri operatori presenti sul territorio, piccole e medie imprese del bacino di riferimento, nonché gli operatori su area pubblica del mercato del mercoledì, dunque l’occupazione esistente». Aggiunge inoltre il direttore, anche in vista delle prossime elezioni regionali – «Contro l’ineluttabilità di una crescita sregolata di superfici commerciali ai margini dei paesi e delle Città occorrono regole regionali nuove: il singolo comune non può consentire insediamenti commerciali senza condividere impatti e strategie almeno con i Comuni contermini e gli operatori. Vedremo se nella nuova legislatura si avrà il coraggio di far prevalere la necessità di una coerente pianificazione di servizi pubblici e privati da parte delle amministrazioni comunali sulle spinte del libero mercato». Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo
Legge di Bilancio 2023: le principali novità in materia immobiliare

La Legge di Bilancio 2023 introduce novità in materia fiscale come, ad esempio, le modifiche al Superbonus, l’estromissione agevolata dell’immobile dell’imprenditore individuale, la rideterminazione del costo fiscale dei terreni e delle partecipazioni (quotate e non quotate), l’ammortamento dei fabbricati strumentali per le imprese operanti nel commercio di prodotti di consumo al dettaglio. Superbonus – Aliquota del 110% per le spese 2023 Sono state introdotte ulteriori modifiche alla disciplina del superbonus contenuta nell’art. 119 del DL 34/2020, da ultimo modificata dall’art. 9 del DL 18.11.2022 n. 176 (decreto c.d. “Aiuti-quater”, in corso di conversione in legge). Riduzione dell’aliquota dal 110% al 90%È stabilito che per gli in¬terventi effettuati dai condomini e dalle persone fisiche su parti comuni di edifici inte¬ra¬men¬te posseduti fino a 4 unità, ma anche dalle persone fisiche per gli interventi sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio il superbonus spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del:• 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022;• 90% per le spese sostenute nell’anno 2023;• 70% per quelle sostenute nell’anno 2024;• 65% per quelle sostenute nell’anno 2025. Norma transitoria – Aliquota al 110% per le spese 2023La riduzione dell’aliquota dal 110% al 90% con riguardo alle spese sostenute nell’an¬no 2023 per gli interventi effettuati dai suddetti soggetti non si applica agli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini per i quali, alla data del 25 novembre 2022, risulta effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi dell’art. 119 co. 13-ter del DL 34/2020 (c.d. “CILAS”); agli interventi effettuati dai condomini per i quali la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in data antecedente alla data di entrata in vigore del DL 176/2022 (stabilita al 19 novembre 2022) e a condizione che per tali interventi, alla data del 31 dicembre 2022, risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi dell’art. 119 co. 13-ter del DL 34/2020; oppure se la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in una data compresa tra il 19 novembre 2022 e quella del 24 novembre 2022 e a condizione che per tali interventi, alla data del 25 novembre 2022, la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) risulti effettuata, ai sensi dell’art. 119 co. 13-ter del DL 34/2020; infine agli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici per i quali alla data del 31 dicembre 2022 risulta presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Estromissione agevolata dell’immobile dell’imprenditore individualeÈ stata riaperta la disciplina agevolativa dell’estromissione dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale, che consente di fare transitare l’immobile dalla sfera im¬prenditoriale a quella personale con un’imposizione ridotta.Ambito soggettivoPossono beneficiare delle agevolazioni gli imprenditori che risultano in attività sia alla data del 31 ottobre 2022 (data alla quale gli immobili strumentali devono risultare posseduti dall’imprenditore); sia alla data dell’ 1 gennaio 2023 (data alla quale sono riferiti gli effetti dell’estromissione). Ambito oggettivoL’estromissione agevolata riguarda gli immobili strumentali per natura e gli immobili strumentali per destinazione. Gli immobili oggetto dell’agevolazione:– devono essere posseduti al 31 ottobre 2022 e a tale data presentare il requisito della strumentalità;– devono risultare posseduti anche alla data dell’1 gennaio 2023. Imposta sostitutivaIl regime agevolativo in commento prevede l’assoggettamento della plusvalenza derivante dall’estromissione ad un’imposta sostitutiva pari all’8%; la possibilità di determinare la plusvalenza assumendo, in luogo del valore normale dell’immobile, il suo valore catastale. AdempimentiAi fini delle agevolazioni in esame l’operazione deve avvenire tra l’1 gennaio 2023 e il 31 maggio 2023, anche mediante comportamento concludente (es. annotazione nelle scritture contabili); l’imposta sostitutiva deve essere corrisposta per il 60% entro il 30 novembre 2023 e per il rimanente 40% entro il 30 giugno 2024. Rideterminazione del costo fiscale dei terreni e delle partecipazioni (quotate e non quotate)Viene prevista la proroga per la rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni non quotate di cui all’art. 5 della L. 448/2001, estendendo il suo ambito di applicazione anche alle partecipazioni negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione. Inoltre, è stata prorogata anche la rivalutazione dei terreni (agricoli e edificabili) di cui all’art. 7 della L. 448/2001.Per il 2023, quindi, sarà consentito a persone fisiche, società semplici, enti non commerciali e soggetti non residenti privi di stabile organizzazione in Italia di rivalutare il costo o valore di acquisto delle partecipazioni e dei terreni posseduti alla data dell’1.1.2023, al di fuori del regime d’impresa, affrancando in tutto o in parte le plusvalenze conseguite, ai sensi dell’art. 67 co. 1 lett. a) – c-bis) del TUIR, allorché le partecipazioni o i terreni vengano ceduti a titolo oneroso. Aliquota unica del 16% per l’imposta sostitutivaLa rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni (quotate e non quotate) e dei terreni per l’anno 2023 prevede l’applicazione dell’imposta sostitutiva con aliquota unica del 16%.Versamento dell’imposta sostitutivaL’imposta sostitutiva del 16% deve essere versata:per l’intero ammontare, entro il 15 novembre 2023;oppure, in caso di opzione per il versamento rateale, in tre rate annuali di pari importo scadenti, rispettivamente, il 15 novembre 2023, il 15 novembre 2024 e il 15 novembre 2025; le rate successive alla prima dovranno essere maggiorate degli interessi del 3% annuo, a decorrere dal 15 novembre 2023.La rideterminazione si perfeziona con il versamento, entro il 15 novembre 2023, del totale dell’imposta sostitutiva dovuta o della prima rata. Imprese operanti nel commercio di prodotti di consumo al dettaglio – Ammortamento dei fabbricati strumentaliViene incrementata al 6% l’aliquota di ammortamento dei fabbricati strumentali utilizzati per l’esercizio delle imprese operanti nei settori del commercio di prodotti di consumo al dettaglio.La disposizione si applica per i periodi d’imposta 2023-2027. Richiesta di contatto
Il FRI-Tur eroga fondi per digitalizzazione e riqualificazione nel turismo

Il “FRI-Tur” acronimo di Fondo Rotativo Imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo, è un incentivo promosso dall’omonimo Ministero che punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale. La misura si rivolge ad investimenti compresi tra i 500 mila euro e i 10 milioni di euro, con un focus su interventi di riqualificazione energetica ed antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche ed altri ambiti in grado di rafforzare la competitività delle imprese e di facilitare il raggiungimento di nuovi standard di qualità riconosciuti a livello internazionale e può essere riferito ad una o più unità dell’impresa richiedente situate sul territorio nazionale. La dotazione finanziaria complessivamente messa a disposizione è pari a 780 milioni di euro, di cui 180 milioni stanziati per i contributi e 600 milioni destinati al finanziamento agevolato. Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica ed il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa sono destinate alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Possono presentare domanda di agevolazione le seguenti realtà: alberghi; agriturismi; strutture ricettive all’aria aperta; imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale; stabilimenti balneari; complessi termali; porti turistici; parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici. Le imprese che vogliono presentare domanda devono avere i seguenti requisiti al momento della presentazione: gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili presso cui è esercitata l’attività che è oggetto dell’intervento; essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non trovarsi in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento; avere una stabile organizzazione di impresa sul territorio nazionale; essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi; essere in regime di contabilità ordinaria; essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima; adottare un apposito regime di contabilità separata laddove operanti nel settore agricolo o della pesca. I progetti dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 ed essere conformi alla normativa ambientale nazionale ed europea e agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH (Non arrecare danno significativo all’ambiente). Il programma di investimento dovrà prevedere la realizzazione di almeno uno dei seguenti interventi: riqualificazione energetica delle strutture; riqualificazione antisismica; eliminazione delle barriere architettoniche; manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri; realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali); interventi di digitalizzazione; interventi di acquisto o rinnovo di arredi. Il programma di investimento dovrà inoltre avere i seguenti requisiti: essere compatibile con le finalità statutarie dell’impresa proponente; essere organico e funzionale all’attività esercitata dall’impresa proponente; essere avviato successivamente alla data di presentazione della domanda; essere idoneo a realizzare il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva; non essere realizzato in adempimento a norme di legge obbligatorie; essere avviato e concluso rispettivamente entro 6 e 30 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. Sono ammissibili le spese funzionali alla realizzazione dei progetti di cui sopra, relative all’acquisto di beni e servizi con i seguenti limiti: servizi di progettazione relativi alle successive voci nel limite del 2%; suolo aziendale e sue sistemazioni nella misura massima del 5% dell’importo complessivo ammissibile; fabbricati, opere murarie ed assimilate, nella misura massima del 50% dell’importo complessivo ammissibile; macchinari, impianti, attrezzature varie nuovi di fabbrica; investimenti in digitalizzazione (esclusi i costi per l’intermediazione commerciale) nel limite massimo del 5%. Le agevolazioni possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe autorizzate dalla Commissione Europea. Sono previste due forme di incentivo: contributo diretto alla spesa: concesso sulla base degli importi ammissibili delle spese, tenuto conto delle percentuali massime sulla base della dimensione dell’impresa e della localizzazione dell’investimento, coerentemente con i target di attuazione previsti dal PNRR, in percentuale massima del 35% dei costi e delle spese ammissibili; finanziamento agevolato: concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento. Al finanziamento agevolato deve essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato da una banca finanziatrice che aderisce alla Convenzione del 29 agosto 2022 firmata dal Ministero del Turismo, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti. La somma del finanziamento agevolato, del finanziamento bancario e del contributo diretto alla spesa non può essere superiore al 100% del programma ammissibile. L’impresa richiedente dovrà assicurare la copertura integrale del programma di investimento, inclusi i costi necessari ma non ammissibili e l’IVA complessiva, apportando ulteriori risorse finanziarie non agevolate. La domanda può essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposito portale messo a disposizione dall’Ente, dalle ore 12.00 del 1 marzo 2023, fino alle ore 12.00 del 31 marzo 2023 e le domande verranno esaminate in ordine cronologico di presentazione. I suddetti incentivi sono alternativi alla misura “Tax credit riqualificazione alberghi” non sono cumulabili con altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubblici concessi per gli stessi interventi. Gli incentivi cumulati sono riconosciuti nel rispetto dei limiti previsti dal GBER (Regolamento UE 651/2014). Per ulteriori informazioni Dott.ssa Stefania Giossi Email: s.giossi@conf.bg.it Richiesta di contatto
SIAE 2023, sconti per gli associati Confesercenti

Anche quest’anno gli associati Confesercenti potranno beneficiare della convenzione che garantisce sconti sull’abbonamento alla Siae, presentando la documentazione necessaria. COME RICHIEDERE LO SCONTO SIAE Se sei socio Confesercenti Bergamo compila la richiesta di contatto in calce per ottenere il modulo compilato da presentare alla SIAE ed ottenere lo sconto. COME DIVENTARE SOCIO CONFESERCENTI Per aderire alla nostra Associazione o richiedere ulteriori informazioni compila il form e verrai ricontattato. TARIFFARIO SIAE 2023 Richiesta di contatto
Legge di Bilancio 2023: le principali novità in materia fiscale e agevolativa

La Legge di Bilancio 2023 introduce novità in materia fiscale come, ad esempio, le modifiche al regime forfetario, l’introduzione della “flat tax” incrementale, l’aumento dei limiti di ricavi per la compatibilità semplificata, l’assegnazione agevolata di beni ai soci e la trasformazione in società semplice. Modifiche al regime forfetario In relazione al regime forfetario viene previsto: l’incremento da 65 mila a 85 mila euro del limite di ricavi e compensi per l’accesso e la permanenza nel medesimo; la fuoriuscita automatica e immediata dal citato regime nel caso in cui, in corso d’anno, i ricavi o i compensi percepiti superino il limite di 100 mila euro. Il limite si calcola sulla base dei ricavi e dei compensi relativi all’anno precedente, assunti applicando lo stesso criterio di computo (competenza/cassa) previsto dal regime fiscale e contabile applicato in quel periodo d’imposta. Pertanto, per accertare l’applicabilità del regime agevolato dal 2023, occorre considerare il nuovo valore di 85 mila euro, da verificare con riferimento al 2022, computare i ricavi e i compensi secondo il criterio di cassa, con la sola eccezione degli imprenditori in regime di contabilità ordinaria nel 2022, i quali seguono il principio di competenza. In deroga alla regola generale, secondo cui la fuoriuscita dal regime si verifica dall’anno successivo a quello in cui sono persi i requisiti d’accesso e permanenza o si è verificata una causa di esclusione, viene prevista l’esclusione immediata dal regime forfetario se, in corso d’anno, i ricavi o i compensi superano la soglia di 100 mila euro. In tal caso, ai fini delle imposte dirette, il reddito dell’intero anno è determinato con le modalità ordinarie con applicazione di IRPEF e relative addizionali; ai fini IVA, è dovuta l’imposta a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite. Introduzione della “flat tax” incrementale Viene istituita un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, nella misura del 15%, da applicare sulla quota di reddito d’impresa o di lavoro autonomo maturato nel 2023 in eccedenza rispetto al più elevato tra quelli del triennio precedente. L’imposta sostitutiva è operativa limitatamente all’anno 2023, nell’ambito del modello REDDITI PF 2024. La misura interessa le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, che non hanno applicato il regime forfetario. La condizione di non aver applicato il regime forfetario dovrebbe valere tanto per il periodo d’imposta 2023, quanto per il triennio precedente di riferimento. La misura non dovrebbe applicarsi ai soci di società di persone e di associazioni professionali. La base imponibile dell’imposta sostitutiva è determinata dalla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022. Questo importo deve essere decurtato di una somma pari al 5% del maggiore dei redditi del triennio. In ogni caso, la base imponibile non può essere superiore a 40 mila euro. Aumento dei limiti di ricavi per la contabilità semplificata Vengono incrementati i limiti per l’utilizzo del regime di contabilità semplificata per imprese, di cui all’art. 18 del DPR 600/73. A decorrere dal 2023, detto regime è adottato “naturalmente” qualora i ricavi, di cui agli artt. 57 e 85 del TUIR, non siano superiori a 500 mila euro, per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi (anziché 400 mila euro), non siano superiori a 800 mila euro, per le imprese aventi per oggetto altre attività (anziché 700 mila euro). Assegnazione agevolata di beni ai soci e trasformazione in società semplice Sono stati riaperti i termini per l’effettuazione delle seguenti operazioni: assegnazione e cessione agevolata ai soci di beni immobili (con l’eccezione di quelli strumentali per destinazione) e di beni mobili registrati (es. autovetture) non strumentali; trasformazione in società semplice di società, di persone o di capitali, che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei predetti beni. I benefici fiscali competono per le operazioni poste in essere entro il 30 settembre 2023. I benefici fiscali si sostanziano: nell’imposizione sostitutiva dell’8% (10,5% per le società che risultano di comodo per almeno due anni nel triennio 2020-2022) sulle plusvalenze realizzate sui beni assegnati ai soci, o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa a seguito della trasformazione; nell’imposizione sostitutiva del 13% sulle riserve in sospensione d’imposta annullate a seguito delle operazioni agevolate. Per la determinazione della base imponibile dell’imposta sostitutiva dell’8% è possibile assumere, in luogo del valore normale degli immobili, il loro valore catastale. Le società interessate sono tenute a versare le imposte sostitutive dovute: per il 60% entro il 30 settembre 2023; per il rimanente 40% entro il 30 novembre 2023. Imposte indirette In tema di imposte indirette, sono previste la riduzione alla metà delle aliquote dell’imposta di registro proporzionale e le imposte ipotecaria e catastale fisse. Riduzione imposta sostitutiva sui premi di risultato L’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionale e comunale sui premi di risultato, prevista dall’art. 1 co. 182 della L. 28.12.2015 n. 208, viene ridotta dal 10% al 5% per i premi e le somme erogati nell’anno 2023. Richiesta di contatto
In 30 mila per la 10^ Festa del cioccolato di Bergamo
Successo di pubblico e di richieste grazie anche al richiamo di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Il successo di pubblico mette la firma sulla decima edizione della Festa del cioccolato di Bergamo. Nei quattro giorni di apertura, da giovedì a domenica, gli stand sono stati visitati da circa 30 mila persone, complice il bel tempo e le iniziative programmate per Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 che hanno animato il Sentierone nel fine settimana. L’appuntamento si conferma quindi uno dei più amati dai bergamaschi che apprezzano, in particolar modo, la qualità dell’offerta e l’originalità dei maestri cioccolatieri. Il cioccolato è stato protagonista anche in solidarietà, grazie alla cena del venerdì sera alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta che ha permesso di raccogliere 4 mila euro, cifra che sarà interamente devoluta all’associazione oncologica bergamasca. Cesare Rossi, direttore di Promozioni Confesercenti commenta: «Non possiamo che essere soddisfatti e grati per la risposta dei bergamaschi a questa nostra iniziativa. Non solo, quest’anno anche le richieste dei pasticcieri sono aumentate notevolmente da tutta Italia, complice sicuramente il richiamo della Capitale della Cultura, ed è stato difficile limitare a 20 il numero dei professionisti presenti, ma un obiettivo primario della Festa è anche quello di garantire un’offerta equilibrata e non concorrenziale».
APP Bergamo Brescia – Italian Capital Of Culture 2023

Nasce l’app dedicata alla visita delle due città, un servizio pratico e al contempo completo in formato digitale, di taglio turistico e culturale, declinabile su vari target. L’applicazione è stata ideata da Tosca Rossi, guida Turistica Professionale e Storica dell’Arte, con sede a Bergamo e sviluppata da MYWOWO SRL – società, con sede a Seriate . In occasione dell’evento “BERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023” sono stati stesi 31 testi per ognuna delle due città, organizzati e disposti in modo tale da permettere al fruitore di seguire in autonomia un percorso ragionato, ordinato e che tocchi i maggiori punti di interesse dei due capoluoghi. Per Bergamo si è posta l’attenzione sulle diverse anime della città (Parco dei Colli – Città alta – borghi storici – Città bassa -), mentre per Brescia si sono focalizzati i maggiori POI disposti totalmente in piano (Piazze – Parco archeologico – Chiese – Castello). Tutti i testi di ogni sezione o sottosezione sono stati tradotti in 4 lingue straniere (inglese – francese – spagnolo – tedesco) da altrettante madrelingue, residenti in città, e dalle stesse speakerati (voce audio femminile), realizzando così 310 podcast geolocalizzati che, oltre a quelli in italiano riprodotti dall’autrice, si traducono in un servizio imprescindibile per il turista in visita. Maggiori informazioni sul sito www.terredibergamo.com Richiesta di contatto
Assegno Unico, cosa fare per richiederlo o modificarlo

Dal primo marzo del 2023, coloro che nel corso del periodo gennaio 2022-febbraio 2023 hanno presentato domanda di assegno unico e universale per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’Inps, senza l’onere di presentare una nuova domanda. Potranno, invece, presentare domanda coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno Unico e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso una istanza che non è stata accolta o non è più attiva. Eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di assegno unico trasmessa a INPS prima del 28 febbraio 2023 (nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni Iban, maggiore età dei figli) dovranno essere comunicate dai richiedenti, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa. In assenza di una nuova DSU, correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Per ottenere un importo di AU superiore al minimo, tutti i richiedenti devono presentare ogni anno un nuovo ISEE, che dovrà essere inferiore a € 40.000 Richiesta di contatto
Le principali novità attinenti il mondo del lavoro introdotte dalla Legge di Bilancio 2023

La Legge di Bilancio 2023 introduce anche per il 2023 interessanti novità in materia di lavoro come, ad esempio, l’ulteriore riduzione della tassazione agevolata dei premi di produttività, la proroga dell’esonero parziale dei contributi, la revisione di particolari assunzioni agevolate, alcune modifiche alla disciplina dell’Assegno Unico e Universale e dei congedi parentali. Riduzione aliquota imposta sui premi di produttività Il Legislatore prevede una riduzione del 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi e alle somme erogate nel corso del 2023 a titolo di premio di risultato di cui all’art. 1, c. 182, L. n. 208/2015. L’imposta viene pertanto ridotta dal 10% al 5% mentre rimangono valide tutte le altre disposizioni attinenti i premi di risultato (limite del premio annuale detassabile di 3.000 euro, limite reddituale di 80.000 euro annui da parte dei percettori, necessità di un accordo collettivo di secondo livello ai sensi dell’art. 51 del D.Lgs. 81/2015, deposito telematico dell’accordo nei 30 giorni successivi la sottoscrizione, presenza di indici incrementativi). Esonero parziale contributi a carico dei dipendenti Viene riconosciuto anche per il 2023, con le medesime modalità e con gli stessi criteri previsti dalla precedente Legge di Bilancio (L. n. 234/2021), l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali IVS a carico dei lavoratori dipendenti. Modificato, invece, in parte l’importo dell’esonero. In particolare, il beneficio è riconosciuto: in via generale in misura pari al 2% e nel limite di un imponibile previdenziale mensile pari a 2.692,00 euro; in misura pari al 3% per i lavoratori dipendenti (con esclusione dei rapporti di lavoro domestico) che abbiano una retribuzione imponibile mensile (compresa la tredicesima) inferiore a 1.923 euro. Resta invariata l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Assunzioni agevolate 2023 Beneficiari del Reddito di cittadinanza – I datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato soggetti beneficiari di Reddito di cittadinanza hanno diritto ad un esonero contributivo del 100% per 12 mesi, entro un limite annuo massimo di 8.000 euro. L’esonero, alternativo a quello già previsto dalla normativa relativa al reddito di cittadinanza, spetta anche in caso di trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. Giovani under 36 Prorogata anche per il 2023 l’agevolazione prevista per l’assunzione a tempo indeterminato ovvero per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato di giovani under 36. L’esonero, previsto in misura pari al 100% della contribuzione dovuta, può essere fruito entro un limite annuo massimo di 8.000 euro (limite massimo previsto in precedenza pari a 6.000 euro). Si ricorda che uno dei requisiti richiesti per la fruizione dell’esonero consiste nell’assunzione o trasformazione del rapporto di lavoro instaurato con un lavoratore che non sia mai stato assunto a tempo indeterminato. Donne Prorogato l’esonero contributivo del 100%, nel limite annuo massimo di 8.000 euro, per le assunzioni di donne disoccupate con contratti a tempo indeterminato, determinato e per le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine. In particolare, l’agevolazione può essere fruita per l’assunzione o trasformazione di donne appartenenti ad una delle seguenti categorie: donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi; donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea (regioni individuate periodicamente dalla carta degli aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea); donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, occupate in una professione o settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna sulla base delle elaborazioni effettuate periodicamente dall’Istat); donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti. Lavoro agile Fino al 31 marzo 2023, i datori di lavoro sono tenuti ad assicurare lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento per i lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti dalle patologie e condizioni individuate con Decreto del Ministro della salute. Prestazioni di lavoro occasionale accessorio L’importo massimo entro cui gli utilizzatori possono fruire di prestazioni di lavoro occasionale viene innalzato da 5.000 euro a 10.000 euro annui. Inoltre, le disposizioni che normano le prestazioni di lavoro occasionale si applicano anche alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, nightclub e simili. Viene poi modificato il divieto del ricorso al contratto di prestazione occasionale. Risulta infatti vietato il ricorso al contratto di prestazioni di lavoro occasionale da parte degli utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 10 (anziché 5) lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Congedo parentale L’indennità per congedo parentale, prevista fino al dodicesimo anno di vita del figlio per ciascun genitore lavoratore per 3 mesi e pari al 30% della retribuzione, è elevata all’80% per la durata massima di 1 mese fino al compimento del sesto anno di vita del bambino. La misura può essere fruita, in via alternativa, da uno solo dei genitori e si applica esclusivamente ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità ovvero di paternità dopo il 31 dicembre 2022. Assegno unico e universale ai figli Dal 1° gennaio 2023 è previsto un incremento del 50% dell’importo dell’assegno unico e universale ai figli per le famiglie: con figli di età inferiore ad 1 anno; con 3 o più figli di età compresa tra 1 e 3 anni, per livelli di ISEE fino a 40.000,00 euro. Diventano inoltre strutturali le seguenti misure: l’importo di € 175 mensili, previsto per ciascun figlio minore e per ciascun figlio disabile; la maggiorazione prevista in caso di figlio disabile fino ai 21 anni. Richiesta di contatto