Riaperta fino al 12.12.2024 l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (solo per i soggetti ISA)

Riaperta fino al 12.12.2024 l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (solo per i soggetti ISA) Il concordato preventivo biennale (CPB), dedicato ai contribuenti di minori dimensioni, permette di fissare per un biennio (periodi d’imposta 2024 e 2025) il reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni rilevante ai fini delle imposte sui redditi e IRAP. Il nuovo istituto non ha effetti, invece, sulla disciplina IVA. La riapertura delle adesioni riguarda i soggetti che applicano gli ISA, sono invece esclusi i contribuenti a regime forfettario. Per poter valutare la proposta di reddito, il contribuente con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli a cui si riferisce la proposta di concordato (cioè il 2023 per i soggetti “solari”) non deve avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate o debiti contributivi di importo pari o superiore a 5 mila euro. I debiti oggetto di rateazione o sospensione non concorrono al citato limite, fino a decadenza dei relativi benefici (art. 10 co. 2 del DLgs. 13/2024). Oltre alla condizione relativa ai debiti tributari, altre cause di esclusione sono: l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, l’aver ricevuto condanne per reati tributari, aver appena iniziato l’attività, aver realizzato fusioni o scissioni e altri casi specifici da verificare con il proprio commercialista. In linea generale, le proposte di reddito e del valore della produzione netta vengono formulate utilizzando i dati: forniti dai contribuenti con la compilazione del quadro P del modello ISA 2024. delle dichiarazioni dei redditi e dei modelli ISA dei periodi precedenti; presenti nelle banche dati dell’Amministrazione finanziaria. Le proposte formulate (e visualizzabili nel quadro P dei modelli ISA) non possono essere modificate dal contribuente, il quale può solo scegliere se accettarle o rifiutarle.L’adesione al nuovo istituto si concretizza in sede di presentazione del modello REDDITI 2024. Il reddito e il valore della produzione netta oggetto di concordato non tengono conto di alcuni elementi “straordinari” o “non ricorrenti” che devono essere aggiunti o sottratti, a seconda dei casi, per la determinazione del reddito rilevante ai fini del concordato. In particolare, vanno aggiunte o sottratte al reddito stimato le seguenti componenti: plusvalenze e minusvalenze; sopravvenienze attive e passive; perdite su crediti; utili o perdite relativi a partecipazioni in società di persone e associazioni di cui all’art. 5 del TUIR, in società di capitali in regime di trasparenza fiscale o utili distribuiti da società di capitali e altri enti soggetti ad IRES. Il risultato così ottenuto costituirà il reddito imponibile. In ogni caso, il reddito concordato, così come integrato dei componenti sopra indicati, non può essere inferiore a 2.000 euro. Con l’accettazione della proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente si impegna a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e IRAP relative ai periodi d’imposta oggetto di concordato, sui quali dovranno comunque essere operate le rettifiche dei componenti specificamente individuati (plusvalenze/minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, ecc.). L’accettazione della proposta vincola anche i soci e gli associati. Allo scadere del periodo oggetto di concordato l’Agenzia delle Entrate formulerà un’ulteriore pro­posta, relativa al biennio successivo, a condizione che il contribuente continui a soddisfare i requisiti di accesso e in assenza di cause di esclusione. Fermo restando l’obbligo di dichiarare gli importi concordati, nei periodi oggetto di concordato i contribuenti che vi hanno aderito sono, in ogni caso, tenuti a: presentare le dichiarazioni dei redditi e IRAP; rispettare gli ordinari obblighi contabili; effettuare la comunicazione dei dati ISA, mediante gli appositi modelli. Entro determinati limiti, gli eventuali maggiori o minori redditi effettivi, o maggiori o minori valori della produzione netta effettivi, non rilevano ai fini della determinazione delle imposte, nonché dei contributi previdenziali obbligatori. È facoltà del contribuente di versare i contributi previdenziali considerando la parte eccedente il reddito concordato. Nei periodi d’imposta oggetto di concordato i redditi d’impresa e di lavoro autonomo non potranno essere oggetto di accertamenti analitici, analitico-induttivi o presuntivi e induttivi puri. Resta peraltro fermo che anche i soggetti aderenti al concordato preventivo biennale potranno es­sere oggetto di accessi, ispezioni o verifiche, il cui esito potrebbe portare alla decadenza dal regime in esame. In tale ipotesi, tornerebbero ad essere esperibili gli accertamenti induttivi e analitici. Per i periodi d’imposta oggetto di concordato il reddito e il valore della produzione concordati, come rettificati dei componenti individuati, sono assoggettati a IRPEF, IRES o all’imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario e IRAP.Al fine di rendere più appetibile l’adesione al concordato, il D.Lgs. 108/2024 ha introdotto un regime opzionale attraverso il quale è possibile assoggettare il maggior reddito concordato ad un’imposta sostitutiva di IRPEF, IRES, addizionali comunale e regionale e dell’imposta sostitutiva del regime forfetario. L’imposta sostitutiva è calcolata su una base imponibile pari alla differenza, se positiva, tra: il reddito di lavoro autonomo e di impresa concordato; il corrispondente reddito del periodo precedente a quelli cui si riferisce la proposta (ossia il reddito per il periodo 2023). Per i soggetti che applicano gli ISA, l’aliquota applicabile al maggior reddito concordato varia in base al punteggio di affidabilità ottenuto in relazione al periodo d’imposta precedente a quello di ingresso nel concordato. In particolare: per i contribuenti con punteggio ISA 8, 9 o 10, l’aliquota è pari al 10%; per i contribuenti con punteggio ISA 6 o 7, l’aliquota è pari al 12%; per i contribuenti con punteggio ISA 5 o inferiore, l’aliquota è pari al 15%. Sono contemplate alcune fattispecie in cui il concordato preventivo perde di efficacia a partire dal periodo d’imposta in cui si verificano gli eventi. In particolare, la cessazione si verifica quando: durante il biennio oggetto di concordato sia modificata l’attività rispetto a quella esercitata nel periodo d’imposta precedente il biennio stesso, salvo il caso in cui per la nuova attività sia prevista l’applicazione del medesimo ISA (o la nuova attività rientri in un settore al quale si applicano i medesimi coefficienti di redditività, in caso di utilizzo del regime forfetario); sia cessata l’attività; vi sia stata adesione al regime forfetario di cui alla L. 190/2014; la società o l’ente è interessato da operazioni di fusione, scissione, conferimento, oppure

Assemblea Confesercenti 2024

Martedì 19 novembre 2024 al Teatro Eliseo di Roma, si sono svolti i lavori dell’Assemblea 2024 di Confesercenti. Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono intervenuti la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise e il Vice Ministro dell’Economia Maurizio Leo. A chiudere l’Assemblea, il video della visita di Confesercenti da Papa Francesco. foto e video integrale dell’assemblea qui I NUMERI DELL’ASSEMBLEA CONFESERCENTI 2024Il rallentamento della spesa delle famiglie: nel 2024 spariti 3,2 miliardi di euro di consumi. Secondo le previsioni di Confesercenti-CER, quest’anno la variazione dei consumi dovrebbe attestarsi sul +0,4%. Una crescita decisamente sotto le attese del DEF di aprile – che stimava un aumento del +0,7% – rispetto al quale sono ‘spariti’ circa 3,2 miliardi di consumi. Secondo le nostre valutazioni, la spesa delle famiglie registrerà un lieve recupero nel 2025, con una crescita che stimiamo pari allo 0,7%, in linea con quella da noi attesa per il Pil. Sono però anche in questo caso valori lontani da quelli programmati dal Governo e che non permetterebbero alcun significativo recupero rispetto alle altre componenti della domanda. La rimodulazione del taglio del cuneo fiscale è senza dubbio positiva, anche se non priva di criticità: nel 2025, segnala l’ISTAT, interesserà due milioni di persone in più, ma ci saranno altre 500mila circa che perderanno il beneficio. Dal bonus di Natale, invece, potrebbero arrivare oltre 400 milioni di euro di consumi aggiuntivi. Però bisogna semplificare le procedure per accedere al beneficio, e auspicabilmente trasformarlo in futuro in un meccanismo del tutto automatico: il rischio è che molti desistano dal presentare la domanda. Il crollo delle nascite: nel commercio al dettaglio nuove aperture dimezzate (-52%) sul 2014, sempre meno imprese anche nel commercio ambulante (-76%) e ristorazione e bar (-40%). Tra il 2014 ed il 2024 sono scomparse dalle vie e dalle piazze italiane oltre 140mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, di cui quasi 46.500 attività di vicinato “di base”, dai negozi alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti. Lo stato di difficoltà della rete di vicinato è confermato dal crollo delle nascite di nuove attività. Nel commercio al dettaglio in sede fissa – i negozi – le iscrizioni di nuove imprese passano dalle oltre 22mila del 2014 alle poco più di 10.500 di quest’anno, un calo del -52%. Particolarmente forte (-72%) la contrazione delle aperture di nuove attività per le edicole e le rivendite di quotidiani e periodici, per le stazioni di rifornimento carburante (-71%), ma anche per i negozi di prodotti per la cura ed igiene della persona (-57%) e per abbigliamento e calzature (-56%). Ancora peggio è nel commercio ambulante, dove il numero di imprese avviate nel 2024 è inferiore del -76% rispetto al 2014: poco più di 3.500 aperture, contro le quasi 15mila di dieci anni fa. Aprono anche meno attività e servizi di bar e ristorazione: le nuove iscrizioni nel comparto passano dalle oltre 17mila del 2014 a poco più di 10.300 nel 2024, con una flessione del -40%. In particolare, le aperture di impreseattive nel servizio bar passano dalle oltre 8mila del 2014 a meno di 4mila. Solo alloggi e strutture ricettive, soprattutto grazie alla spinta della ricettività diffusa, registrano un aumento delle nascite di nuove imprese, aumentate del 215% rispetto al 2014. A trainare, appunto la crescita delle aperture di Affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, dalle 784 del 2014 alle quasi 3.500 del 2024, un balzo del +342%. Black Friday in crescita, verrà acquistato un terzo dei regali di Natale. Ma 6 acquisti su 10 saranno sul web. La tradizione del venerdì nero, importata dal nord America, si è ormai consolidata. Quest’anno secondo il sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti, la giornata di sconti è attesa dall’86% dei consumatori, con il 44% che ha deciso cosa acquistare per una spesa media di 235 euro a persona tra chi ha già stabilito un budget. Secondo le nostre stime, il giro d’affari complessivo dovrebbe essere di circa 3,8 miliardi di euro, con un aumento del +8,6% sullo scorso anno. Il web, però, farà la parte del leone: 6 acquisti su 10 saranno online. Un problema per le vendite di Natale dei negozi, che rischiano di essere prosciugate: oltre il 70% di chi partecipa al Black Friday userà infatti l’occasione per acquistare i doni da mettere sotto l’albero, e uno su quattro ha intenzione di comprare oltre la metà dei regali preventivati. Complessivamente, secondo le nostre stime, oltre un terzo dei regali di Natale sarà acquistato in anticipo con il Black Friday. In un quadro, oltretutto, già non troppo brillante per le vendite: solo il 19% dei consumatori che abbiamo intervistato con IPSOS prevede di aumentare le spese legate alle festività quest’anno, mentre il 30% cercherà di risparmiare. Meglio invece, va il turismo: durante le festività invernali farà una vacanza il 44% degli italiani, per la maggior parte (il 75% di chi parte) in Italia. Mercato online, tra concentrazione e deregulation di fatto L’esclusione di fatto dei negozi dalla competizione del Black Friday è dovuta, principalmente, allo squilibrio concorrenziale che c’è con i giganti dell’eCommerce, quasi tutte grandi piattaforme che – grazie alla loro struttura multinazionale – godono di indiscutibili vantaggi fiscali rispetto ai canali fisici del retail. Un vantaggio che, unito alle grandi risorse a disposizione, li ha portati a dominare di fatto il mercato delle vendite online italiano. La posizione dominante sul mercato che hanno assunto le piattaforme internazionali del commercio elettronico è a nostro avviso un problema, perché realizza una sostanziale concorrenza sleale ai danni del retail offline. Secondo i dati forniti a Confesercenti dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, nel 2023 gli acquisti online degli italiani hanno superato i 54 miliardi di euro, ma la torta è andata soprattutto ai giganti: i primi 20 merchant realizzano infatti il 71% del mercato, circa 38 miliardi dei 54 complessivi. Un grado di concentrazione che non ha eguali negli altri canali distributivi. L’asimmetria esistente è dimostrata, a nostro avviso, proprio da Black

Spostato al 1° gennaio 2025 il termine per l’acquisizione del CIN

Slitta al 1° gennaio 2025 del termine per l’acquisizione del codice identificativo nazionale (CIN) per le strutture turistico-ricettive e gli immobili destinati alle locazioni turistiche e alle locazioni. Visto l’obiettivo di garantire sia il buon funzionamento dell’innovativo sistema di interoperabilità tra banche dati, sia l’affidabilità e la sicurezza dei portali telematici sui quali vengono pubblicati gli annunci, è emersa l’opportunità di uniformare il termine entro cui i soggetti interessati hanno l’obbligo di munirsi del CIN che deve, pertanto, intendersi fissato nella data del 1° gennaio 2025, pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla citata norma. L’uniformità del termine consente, inoltre, di agevolare le attività proprie dei gestori dei portali telematici, anche nell’ottica di un coordinamento, sin da ora, con le previsioni del recente Regolamento (UE) 2024/1028 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024 relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine, a norma del quale “i locatori, quando offrono i propri servizi di locazione di alloggi a breve termine tramite una piattaforma online di locazione a breve termine, sono tenuti a dichiarare alla piattaforma online di locazione a breve termine se l’unità offerta è soggetta a una procedura di registrazione e, in caso affermativo, a fornire il numero di registrazione” (Capo II, art. 4 del Regolamento). Le piattaforme online di locazione a breve termine, difatti, costituiscono il canale principale per offrire servizi di locazione di alloggi a breve termine ed è necessario che sia garantito un ambiente online sicuro, prevedibile e affidabile, per proteggere i consumatori, assicurare la concorrenza leale e contribuire alla lotta contro le frodi: in tal senso, per l’appunto, “le piattaforme online di locazione a breve termine dovrebbero garantire che i servizi non siano offerti qualora non sia stato fornito alcun numero di registrazione, nei casi in cui un locatore dichiara che tale numero di registrazione è applicabile, e che, qualora sia stato fornito un numero di registrazione, tale numero di registrazione sia indicato”.

workshop Il Retail del futuro

I Coordinamenti Nazionali Impresa Donna e Giovani Imprenditori di Confesercenti organizzano, in collaborazione con l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, il workshop “Il Retail del futuro: digitalizzazione, omnicanalità e nuovi modelli di business”. L’evento si terrà a Milano il prossimo mercoledì 30 ottobre alle ore 14.30 presso la Sala Morghen del Palazzo di Confesercenti Lombardia in Via Nino Bixio, angolo via G. Sirtori. Il Retail da anni affronta una forte instabilità di contesto che spinge le aziende a rimodellare gli obiettivi di medio-lungo termine e, di conseguenza, a ripianificare le strategie di innovazione. L’evento, dedicato all’imprenditoria femminile e ai giovani imprenditori, farà il punto proprio sulle linee di sviluppo del commercio. Un focus sarà dedicato alla tecnologia digitale, anche di frontiera: è solo una leva per contrastare la crisi o permette di abilitare anche progetti più audaci volti a trasformare le attività e i processi dei retailer? Altro punto di attenzione sarà l’omnicanalità: in che modo le aziende stanno operando per integrare l’esperienza online con quella offline? L’evento si concluderà con un accenno alla sperimentazione di modelli di business innovativi e sostenibili nel Retail. Intervengono: Barbara Quaresmini, Presidente Impresa Donna Confesercenti Francesca Chittolini, Presidente Giovani Imprenditori Confesercenti Valentina Pontiggia, Direttore, Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, Politecnico di Milano La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento dei posti. Vi invitiamo a confermare la vostra presenza inviando una e-mail di conferma a impresadonna@confesercenti.it oppure impresagiovane@confesercenti.it

Concordato preventivo biennale – l’analisi dei commercialisti Confesercenti

Il nuovo concordato preventivo biennale (CPB), dedicato ai contribuenti di minori dimensioni, permette di fissare per un biennio (periodi d’imposta 2024 e 2025, per i soggetti “solari”, in sede di prima applicazione) il reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni rilevante ai fini delle imposte sui redditi e IRAP. Il nuovo istituto non ha effetti, invece, sulla disciplina IVA. In particolare, il nuovo istituto è riservato a due tipologie di contribuenti: i soggetti che applicano gli ISA; i contribuenti in regime forfetario di cui alla L. 190/2014; per tali soggetti il concordato si applica in via sperimentale per il solo periodo d’imposta 2024. Per poter valutare la proposta di reddito, il contribuente (ISA o forfetario), con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli a cui si riferisce la proposta di concordato (cioè il 2023 per i soggetti “solari”) non deve avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate o debiti contributivi di importo pari o superiore a 5 mila euro. I debiti oggetto di rateazione o sospensione non concorrono al citato limite, fino a decadenza dei relativi benefici (art. 10 co. 2 del DLgs. 13/2024). Oltre alla condizione relativa ai debiti tributari, altre cause di esclusione sono: l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, l’aver ricevuto condanne per reati tributari, aver appena iniziato l’attività, aver realizzato fusioni o scissioni e altri casi specifici da verificare con il proprio commercialista. In linea generale, le proposte di reddito e del valore della produzione netta vengono formulate utilizzando i dati: forniti dai contribuenti con la compilazione del quadro P del modello ISA 2024, per quanto riguarda i soggetti ISA, oppure del quadro LM del modello REDDITI PF 2024, per quanto riguarda i contribuenti in regime forfetario; delle dichiarazioni dei redditi e dei modelli ISA dei periodi precedenti; presenti nelle banche dati dell’Amministrazione finanziaria. Le proposte formulate (e visualizzabili nel quadro P dei modelli ISA, oppure nella sezione VI del quadro LM del modello REDDITI PF 2024) non possono essere modificate dal contribuente, il quale può solo scegliere se accettarle o rifiutarle.Sia per i contribuenti in regime forfetario, sia per i soggetti “solari” che applicano gli ISA, in fase di prima applicazione, l’adesione al nuovo istituto si concretizza in sede di presentazione del modello REDDITI 2024, ossia entro il 31.10.2024. Il reddito e il valore della produzione netta oggetto di concordato non tengono conto di alcuni elementi “straordinari” o “non ricorrenti” che devono essere aggiunti o sottratti, a seconda dei casi, per la determinazione del reddito rilevante ai fini del concordato. In particolare, vanno aggiunte o sottratte al reddito stimato le seguenti componenti: plusvalenze e minusvalenze; sopravvenienze attive e passive; perdite su crediti; utili o perdite relativi a partecipazioni in società di persone e associazioni di cui all’art. 5 del TUIR, in società di capitali in regime di trasparenza fiscale o utili distribuiti da società di capitali e altri enti soggetti ad IRES. Il risultato così ottenuto costituirà il reddito imponibile. In ogni caso, il reddito concordato, così come integrato dei componenti sopra indicati, non può essere inferiore a 2.000 euro. Reddito prodotto in regime forfetarioIl reddito di impresa o di lavoro autonomo concordato, su cui verrà applicata l’imposta sostitutiva del 15% (o del 5% in caso di nuova attività), viene calcolato dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati dichiarati e delle informazioni a disposizione della stessa Agenzia delle Entrate, secondo le regole proprie del regime. I contributi previdenziali obbligatori versati dal soggetto forfetario rimangono deducibili dal reddito concordato, come previsto dall’art. 1 co. 64 della L. 190/2014. In ogni caso, il reddito concordato soggetto ad imposta sostitutiva non può essere inferiore a 2.000 euro. Con l’accettazione della proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente si impegna a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e IRAP relative ai periodi d’imposta oggetto di concordato, sui quali dovranno comunque essere operate le rettifiche dei componenti specificamente individuati (plusvalenze/minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, ecc.). L’accettazione della proposta vincola anche i soci e gli associati. Allo scadere del periodo oggetto di concordato l’Agenzia delle Entrate formulerà un’ulteriore pro­posta, relativa al biennio successivo, a condizione che il contribuente continui a soddisfare i requisiti di accesso e in assenza di cause di esclusione. Fermo restando l’obbligo di dichiarare gli importi concordati, nei periodi oggetto di concordato i contribuenti che vi hanno aderito sono, in ogni caso, tenuti a: presentare le dichiarazioni dei redditi e IRAP; rispettare gli ordinari obblighi contabili; effettuare la comunicazione dei dati ISA, mediante gli appositi modelli. Entro determinati limiti, gli eventuali maggiori o minori redditi effettivi, o maggiori o minori valori della produzione netta effettivi, non rilevano ai fini della determinazione delle imposte, nonché dei contributi previdenziali obbligatori. È facoltà del contribuente di versare i contributi previdenziali considerando la parte eccedente il reddito concordato. Nei periodi d’imposta oggetto di concordato i redditi d’impresa e di lavoro autonomo non potranno essere oggetto di accertamenti analitici, analitico-induttivi o presuntivi e induttivi puri. Resta peraltro fermo che anche i soggetti aderenti al concordato preventivo biennale potranno es­sere oggetto di accessi, ispezioni o verifiche, il cui esito potrebbe portare alla decadenza dal regime in esame. In tale ipotesi, tornerebbero ad essere esperibili gli accertamenti induttivi e analitici. Per i periodi d’imposta oggetto di concordato il reddito e il valore della produzione concordati, come rettificati dei componenti individuati, sono assoggettati a IRPEF, IRES o all’imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario e IRAP.Al fine di rendere più appetibile l’adesione al concordato, il D.Lgs. 108/2024 ha introdotto un regime opzionale attraverso il quale è possibile assoggettare il maggior reddito concordato ad un’imposta sostitutiva di IRPEF, IRES, addizionali comunale e regionale e dell’imposta sostitutiva del regime forfetario. L’imposta sostitutiva è calcolata su una base imponibile pari alla differenza, se positiva, tra: il reddito di lavoro autonomo e di impresa concordato; il corrispondente reddito del periodo precedente a quelli cui si riferisce la proposta (ossia il reddito per il periodo 2023). Per i soggetti che applicano gli ISA, l’aliquota applicabile al maggior reddito concordato varia in base al

Patente a Crediti nei cantieri – operativo il portale INL

È operativo il portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), accessibile con SPID o CIE, per la richiesta della Patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Il provvedimento riguarda tutte le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano attività all’interno di cantieri temporanei o mobili. Sono esclusi:
 1) chi effettua mera fornitura di materiale
 2) chi presta attività intellettuale 3) titolari di attestazione SOA pari o superiore alla III categoria I requisiti necessari all’ottenimento della patente a crediti sono i seguenti:• iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;• adempimento, da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei lavoratori dell’impresa, degli obblighi formativi (in materia di sicurezza sul lavoro) previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;• possesso del documento unico di regolarità contributiva (DURC) in corso di validità;• adozione (nei casi previsti dalla normativa vigente) del documento di valutazione dei rischi;• avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente;• possesso della certificazione della regolarità fiscale (DURF) nei casi previsti dalla normativa vigente. Per l’ottenimento della Patente è necessario presentare domanda presso il portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. La domanda può essere presentata dall’impresa e dal lavoratore autonomo, anche attraverso un delegato. L’autocertificazione/dichiarazione sostitutiva non ha  efficacia oltre la data del 31 ottobre 2024. Il credito iniziale riconosciuto a tutti i richiedenti è pari a 30 crediti, a cui si possono aggiungere:1) ulteriori 30 crediti per anzianità di impresa, di cui 10 rilasciabili già al momento di emissione della patente e 20 attribuiti nel tempo, in funzione della regolarità mantenuta dall’impresa o dal lavoratore autonomi2) ulteriori 40 crediti attribuibili nel tempo, in funzione degli investimenti fatti in materia di salute e sicurezza. Il committente e il titolare della patente potranno subire sanzioni e l’accesso in cantiere sarà vietato senza patente o con patente dotata di un credito inferiore a 15 punti.In caso di infortuni gravi o mortali la patente può essere sospesa fino a 12 mesi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro o revocata nei casi in cui venga accertata la non veridicità delle dichiarazioni rese sulla presenza dei requisiti. Per consulenza e assistenza per la presentazione della pratica: Davide Chiari – Resp. Area Salute, Sicurezza, Igiene Alimentare E-mail: d.chiari@conf.bg.it Tel. 035 4207555

Cescot Cocktail LAB – Aperte le iscrizioni al nuovo corso barman

Il corso Cescot Cocktail LAB: Diventa esperto Barman è pensato sia per chi ha appena intrapreso questa professione ma anche per chi vuole aggiornarsi su tecniche e nuove tendenze. È un corso per titolari, soci, dipendenti, apprendisti e tirocinanti iscritti all’Inail tenuto dal docente Fiorenzo Colombo A.B.I Professional (Associazione Barman Italiani) L’obiettivo è quello di fare acquisire a tutti i partecipanti le conoscenze di base e la manualità indispensabile per preparare e servire con competenza e professionalità i prodotti da bar. L’ esercitazione pratica e continua durante le lezioni permetterà di acquisire praticità e manualità con tutte le attrezzature da lavoro. Temi trattati: La professione del barman Cocktail: storia e costruzione, tipologie e famiglie, misurazioni Le bevande nervine: caffè, tè e cioccolato, produzione, lavorazione e servizio Gli aperitivi I digestivi I long drinks Esercitazioni pratiche: tecniche di miscelazione diretto e mixing glass Il corso inizia il prossimo 14 ottobre per un totale di 24 ore di lezione, da svolgere Lunedì e Martedì dalle 15.30 alle 18.30 fino all’11 novembre. Il corso è gratuito perchè finanziato dal bando della Camera di Commercio di Bergamo esclusi i versamenti della ritenuta al 4% e dell’IVA). RICHIEDI INFORMAZIONI QUI

Bando Investimenti – Linea Microimprese

Investimenti – Linea Microimprese è finalizzata a sostenere le microimprese lombarde che intendano investire sul proprio sviluppo e rilancio competitivo, anche in ottica di crescita dimensionale, promuovendo investimenti per interventi di innovazione tecnologica degli impianti e delle attrezzature, anche nell’ottica di favorire la riduzione dell’impatto ambientale dei propri sistemi di produzione e la riduzione dei consumi energetici. Tipologia di investimenti finanziabili: innovazione tecnologica degli impianti e delle attrezzature; riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici; sviluppo e adattamento di modelli di produzione, commercio, logistica e servizi efficienti e sostenibili​ (misura investimenti)​. Il contributo erogato è nella forma del finanziamento a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 50.000 euro. L’investimento minimo ammissibile è di 10.000 euro​. Non sono ammesse fatture di importo imponibile inferiore a 500 euro​. I destinatari sono microimprese lombarde che siano regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese, con almeno due bilanci depositati o due dichiarazioni fiscali presentate. Abbiano una sede, legale o operativa, in Lombardia da oltre 12 mesi, dove sarà realizzato l’intervento. L’erogazione avverrà in un’unica soluzione a saldo, previa verifica della rendicontazione delle spese ammissibili. Gli investimenti devono essere realizzati e rendicontati entro 12 mesi dalla determinazione di concessione dell’agevolazione​. Le domande devono essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma “Bandi online” e saranno selezionate tramite una procedura valutativa a sportello, in base all’ordine cronologico di presentazione. I progetti devono ottenere almeno 60 punti complessivi, inclusa la premialità, e almeno 3 punti nell’ambito di valutazione della qualità economico-finanziaria del soggetto proponente. Per informazioni: Dott.ssa Stefania Giossi email: s.giossi@conf.bg.it Tel. 035 42072254

Bando Transizione digitale per le microimprese

Il bando Transizione Digitale delle imprese lombarde mira a sostenere l’accelerazione della trasformazione digitale delle MPMI lombarde. La dotazione iniziale è di 20 milioni di euro, incrementabili fino a 30 milioni di euro Ne possono beneficiare le MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese) costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese con almeno due bilanci approvati. Sono invece escluse imprese con alcuni codici Ateco specifici e quelle non in regola con la normativa antimafia e contributiva. Il bando finanzia: le consulenze per misurare la prorpia Maturità Digitale purchè effettuati da specifici erogatori di servizi (DIH, EDIH, PID); la stesura del Piano Strategico di Digitalizzazione, definito sulla base della misurazione del livello di maturità digitale; gli interventi attuativi comprendendo tutte le soluzioni e tecnologie digitali necessarie per realizzare gli obiettivi del Piano strategico. Il bando eroga un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 100.000 euro. L’investimento minimo ammissibile è di 30 mila euro. Tra le spese ammissibili figurano: servizi informatici e tecnologie per l’intervento attuativo; servizi per la definizione del Piano strategico di Digitalizzazione (massimo 10% dell’investimento); servizi di formazione e accompagnamento (massimo 5% dell’investimento); spese indirette (fino al 7% delle spese ammissibili). La gestione del bando è affidata a Unioncamere Lombardia.   Per informazioni: Dott.ssa Stefania Giossi email: s.giossi@conf.bg.it Tel. 035 42072254

Approvato il bilancio consuntivo 2023

Il Consiglio di Presidenza di Confesercenti Bergamo riunitosi il 25 giugno ha approvato il bilancio consuntivo dell’associazione al 31 dicembre 2023, riscontrando una situazione di solidità complessiva sia economica che patrimoniale. In lieve calo il numero dei soci paganti il tesseramento, soprattutto a causa del saldo negativo fra attività avviate e cessate, fenomeno da ricondurre principalmente non solo alle difficoltà dei piccoli imprenditori nell’affrontare il ricambio generazionale, ma anche al cambiamento delle abitudini di acquisto dei clienti che, favorendo sempre di più l’online, contribuiscono alla scomparsa dei negozi di vicinato al servizio delle comunità. Il Presidente Antonio Terzi nel corso della riunione ha ringraziato gli organismi dirigenti e la struttura per l’impegno profuso durante l’anno, impegno che ha permesso sia all’associazione, sia alle società di sistema di chiudere i bilanci 2023 in leggero utile. Inoltre ha sottolineato l’importanza rivestita dal versamento regolare delle quote associative: «Grazie al supporto annuale degli imprenditori, Confesercenti può operare con continuità e sostenere i progetti a favore delle piccole attività del commercio, turismo e servizi. Menziono a titolo d’esempio la recente attività presso Regione Lombardia per ottenere provvedimenti per una pianificazione e valutazione più rigorosa degli insediamenti logistici sovracomunali e delle medie strutture di vendita, al fine di considerare meglio le esternalità negative che portano con sé commercio elettronico e poli commerciali a grandezza locale». Richiesta di contatto